"L'Italia è nel mirino dell'Isis Armatemi e io li cancellerò"

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Hope

Utente Emerald
6 Settembre 2011
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Il comandante delle forze armate del governo di Tobruk: "Non servono coalizioni internazionali per sconfiggere i terroristi. Basta aiutare noi".

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Al Marj «I terroristi islamici sono una minaccia per tutta l'umanità e non combattono solo qui in Libia. Voi italiani dovete capire che i miei nemici sono anche i vostri.
Combattendoli difendo anche voi italiani». Il generale Khalifa Haftar ci tiene ad iniziare l'intervista a Il Giornale con un messaggio all'Italia. Un messaggio al paese che considera un «partner indispensabile» per il futuro della Libia, ma anche il prossimo obbiettivo dei terroristi dello Stato Islamico presenti nella nostra ex colonia.
Per molti libici questo generale 72enne, già protagonista del golpe che nel 1969 portò al potere a Muhammar Gheddafi, è il nuovo «rais» pronto a liberare la Libia da milizie, islamisti e terroristi. Per i suoi nemici, invece, è solo un «signore della guerra» finanziato dai sostenitori del vecchio regime ed appoggiato dall'Egitto del generale Abd al-Fattah al-Sisi. Comunque sia Khalifa Haftar è un indiscusso protagonista della guerra civile che divide la Libia. Capo di stato maggiore del governo di Tobruk combatte sia contro la coalizione islamista al potere a Tripoli, sia contro le formazioni terroristiche di Ansar Sharia e dello Stato Islamico. «Per me - spiega in questa intervista esclusiva rilasciataci nel quartier generale di Marj, un'ottantina di chilometri a est di Bengasi - chiunque impiega armi e violenza per imporre un'ideologia ed usa la religione per giustificare i propri atti è un terrorista. E va combattuto».

Generale perché pensa che l'Italia sia nel mirino?

«Per i terroristi la Libia è solo il punto di partenza per mettere un piede in Europa e nel resto dell'Africa. La Libia è un paese molto ricco, dominandolo potranno sfruttarne le ricchezze per espanderci in Europa».

L'infiltrazione è già iniziata?

«L'infiltrazione dei terroristi in Italia ed Europa avverrà in due tappe. La prima è già evidente. Molti terroristi si stanno muovendosi sulla scia dei migranti che attraversano il Mediterraneo. Ma la minaccia diventerà assai più grande se i terroristi assumeranno il controllo dell'intero paese. Allora la Libia si trasformerà nella loro testa di ponte. La useranno per entrare in Italia e allargare la sfida a tutta l'Europa».

Un intervento armato risolverebbe il problema?

«Non c'è bisogno di mettere in piedi una coalizione internazionale per combattere lo Stato Islamico e i suoi alleati. Mandare i soldati italiani o europei a morire in Libia è inutile. Abbiamo solo bisogno è di un adeguato sostegno. Dateci le armi e il lavoro lo faremo da soli, senza bisogno della Nato o di qualsiasi altra coalizione».

L'Italia è invasa dai migranti. Cosa pensa della proposta di colpire i barconi e i trafficanti di uomini?

«Ho sentito che in Italia ed in Europa qualcuno propone di attaccare queste organizzazioni, ma noi non siamo assolutamente d'accordo. Intervenendo sul nostro territorio o colpendo qualche obbiettivo l'Italia fornirebbe un pretesto ai terroristi. Il vostro Paese si ritroverebbe coinvolto in un conflitto a cui non è preparato. E questo danneggerebbe le relazioni tra i nostri due Paesi».

Ma quei trafficanti sono dei criminali...

«Se volete veramente combatterli appoggiate il nostro esercito. Stiamo avanzando verso Zwara, Tripoli e le altre zone della costa da cui partono i barconi. Armateci e vi garantiremo il controllo dell'intero Paese».

L'inviato dell'Onu Bernardino Leon cerca di mettere in piedi un governo di unità nazionale. Ne accetterà l'autorità?

«Un eventuale governo di unità nazionale non ha nulla a che vedere con le attività militari e dovrà occuparsi solo delle questioni civili. Le istituzioni militari non dipendono dal governo. Il controllo dell'esercito spetta solo al Parlamento».

Quindi lei non smetterà di combattere neppure se Bernardino Leon porterà a termine il negoziato...

«La guerra finirà solo quando avremo sradicato la presenza terroristica in Libia. Questo avverrà solo quando i terroristi avranno abbandonato il Paese o saranno stati eliminati fisicamente. Ma se in Europa avete simpatia per loro potete tranquillamente prenderveli e accoglierli sul vostro territorio...»

Voi appoggereste il generale Khalifa Haftar?
 
io proporrei di fare un attacco informatico per chiudere tutti i loro server di osiris anche se so che ogni pc fa da server e dura ma se tutti i paesi si accorgono e con l' aiuto do anonymous e fattibile e cosi fermeremo in gran parte il reclutamento via web
 
io proporrei di fare un attacco informatico per chiudere tutti i loro server di osiris anche se so che ogni pc fa da server e dura ma se tutti i paesi si accorgono e con l' aiuto do anonymous e fattibile e cosi fermeremo in gran parte il reclutamento via web
Sarebbe una buona idea: chiudere quella che è la rete internet dell'organizzazione e intervenire via terra per arrestarli o almeno cercare..
 
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si veramente infatti via rete stiamo gia provvedendo il loro server e sotto il nostro controllo anche se è dislocato su tutti i pc collegati alla rete
 
«Non c'è bisogno di mettere in piedi una coalizione internazionale per combattere lo Stato Islamico e i suoi alleati. Mandare i soldati italiani o europei a morire in Libia è inutile. Abbiamo solo bisogno è di un adeguato sostegno. Dateci le armi e il lavoro lo faremo da soli, senza bisogno della Nato o di qualsiasi altra coalizione».

Sono pienamente d'accordo che mandare soldati non solo italiani,ma anche di altri paesi sarebbe del tutto inutile però esprimere la richiesta di appoggio con armi da parte dell'Italia ritengo che andremmo pure contro all'articolo 11 (articolo in cui viene in modo chiaro che il Paese italiano respinge qualsiasi guerra) e poi non capisco prima dici che non vuoi soldati italiani ma comunque vuoi un "nostro" aiuto,vabbè.

«Ho sentito che in Italia ed in Europa qualcuno propone di attaccare queste organizzazioni, ma noi non siamo assolutamente d'accordo. Intervenendo sul nostro territorio o colpendo qualche obbiettivo l'Italia fornirebbe un pretesto ai terroristi. Il vostro Paese si ritroverebbe coinvolto in un conflitto a cui non è preparato. E questo danneggerebbe le relazioni tra i nostri due Paesi».

Però non ha dato una soluzione agli immigrati che vengono e sbarcano sulle nostre coste,che molti di questi vanno a finire nei telegiornali e giornali in notizie di omicidi,rapine,ecc..e aggiungo che attualmente l'Italia sembra non avere alcun interesse sulla Libia quindi la relazione,come ha detto,vale come un rotolo di carta igienica

«Se volete veramente combatterli appoggiate il nostro esercito. Stiamo avanzando verso Zwara, Tripoli e le altre zone della costa da cui partono i barconi. Armateci e vi garantiremo il controllo dell'intero Paese».

Un bel vaffanculo non glielo leva nessuno,cosa consisterebbe in questo appoggio? Solo di armi come ha detto prima oppure niente niente vuole fare qualcosa di più?
 
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