Guida Grafica 3DPrinting 101 - #2: Slicing

zipippino

Utente Emerald
10 Ottobre 2013
995
62
367
547
Ultima modifica:
lagiusanext-stampa3d-rendering-sicilia-jpg.36812


3DPrinting 101
Inizia qui la tua avventura nel mondo della stampa 3D

Segui questa rubrica che ti porterà da zero a conoscere il fantastico mondo della stampa in tre dimensioni. Alla fine di questa serie di topic sarai in grado di destreggiarti fra i vari termini tecnici e di stampare le tue creazioni. Partiamo subito
Abbiamo visto come funziona fisicamente la stampa 3D, ora passiamo alla parte teorica, la “magia” che converte oggetti 3D in istruzioni per la stampante 3D:

La stampante (comunemente) utilizza un “Linguaggio di programmazione” chiamato GCODE che basilarmente, riga per riga, comunica la posizione dell’estrusore, la quantità di filamento da rilasciare e altri comandi che consentono la buona riuscita della stampante.

Lo sapevi?
La stampante nel muoversi emette dei suoni meccanici. Questi suoni si possono orchestrare per produrre delle piccole melodie. Ecco un simpatico tool che permette ciò. Se avete una stampante è da provare assolutamente

Esempio di GCODE: G01 X1 Y1 F20 T01 S500
  • G01 vuol dire movimento con rilascio di materiale
  • X1 porta la X al valore 1
  • Y1 porta la Y al valore 1
  • F20 è la quantità percentuale di materiale da rilasciare
  • T01 indica che stiamo usando lo “strumento” 1
  • S500 è la velocità
Semplice vero? Le cose però si fanno più complicate quando bisogna generare milioni di questi codici per poter stampare un oggetto. Ed è qui che intervengono i protagonisti di questa puntata: gli slicer.

Gli slicer sono dei programmi che basilarmente convertono i modelli 3D (generalmente .stl) in .gcode
Ovviamente non possono fare tutto da soli, ma vanno configurati. Tutte le loro impostazioni e le infinite combinazioni di configurazioni rendono gli slicer il tallone d’achille del novello 3dPrinter. Ma niente paura, andiamo a scoprire prima di tutto i programmi più famosi, con i loro pregi e difetti, e infine diamo un occhiata alle impostazioni fondamentali da configurare per poter stampare il nostro primo oggetto.

37111
Slic3r: open-source, molto personalizzabile e compatibile con la quasi totalità delle stampanti. Richiede un po’ di pratica per poterlo usare in maniera efficiente, resta comunque uno dei migliori per iniziare. Gratis.
37112
Simplify3D: per gli amici S3D, è uno dei programmi più utilizzati dai professionisti e dai maker più esperti. La sua vastità di impostazioni lo rende perfetto per sperimentare stampe particolari, ma anche per realizzare solide stampe funzionali. Costo: 150$ lifetime
37113
Cura: altro pilastro nel mondo degli slicer. Realizzato da Ultimaker, è uno slicer semplice e facile de configurare, ma che apre le porte anche a stampe più complesse. Gratis e
opensource

Scegliete lo slicer che preferite. Una volta scelto cercate una configurazione per la vostra stampante: semplicemente nel motore di ricerca “nome-stampante nome-slicer” , e importatelo all’interno del programma di slicing.

NB: Non posso realizzare una guida per configurare ognuna delle stampanti 3D con ognuno degli slicer esistenti, cercate le impostazioni più adatte per la vostra stampante e non abbiate paura di sperimentare e trovare quelle che possono fare meglio al caso vostro. Nel caso aveste la mia stessa stampante (XYZ Da Vinci 1.0A con Repetier-Firmware) sentitevi liberi di chiedermi aiuto, ma riguardo le altre stampanti, aprite un topic con il tag "Stampa 3D" , sarà più facile trovare gente con la stessa stampante in grado di aiutarvi.

Siamo pronti per confgurare il nostro slicer. Impariamo i settings più comuni:

InfillE’ la percentuale di riempimento del modello. Un infill a 0% equivale ai soli perimetri e un modello cavo. Un infill a 100% equivale a un blocco completamente pieno di plastica. Generalmente in medio stat virtus.
Skirt/BrimSpesso intesi come sinonimi (in S3D sono nello stesso menu) ma indicano cose lievemente diverse. Lo Skirt è una o più linee di perimetro che vengono stampate attorno all’oggetto sul primo livello. Serve per poter dare all’estrusore il tempo di “entrare a regime”. Se la distanza fra lo Skirt e l’oggetto è 0, parliamo di Brim. Il brim ha anche la funzione di dare più adesione al piano di stampa, essenziale per le stampe con poca adesione.
RaftPotrebbe sembrare identico al Brim, ma il Raft ha la sottile differenza di essere stampato uno o più livelli sotto al modello. Il Brim, come abbiamo già visto, crea invece un perimetro rimanendo sul livello 0. Il raft è spesso una manna dal cielo per l’adesione al piano di modelli particolari.
SupportsLa maggior parte delle stampanti non può stampare oltre i 45 gradi in pendenza. E’ per questo che per stampe “articolate” si possono usare i supporti. Sono basilarmente delle torrette di plastica che permettono la stampa "in aria" . Sono facilmente rimovibili una volta finito il processo.

Non ci sono delle configurazioni perfette, ogni diversa stampa richiede diversi parametri. Un oggetto di design o d'estetica potrebbe richiedere basse percentuali di infill e magari nessun brim ne raft, avendo una superficie si base molto ampia. Una piccola parte che invece deve sopportare una trazione importante potrebbe richiedere addirittura un infill al 100%, e magari dei supporti. Imparare a conoscere la propria macchina e fare tante prove è l'unico modo per far rendere al massimo la stampante.

Nella prossima guida, passeremo all'opera, allineeremo il piano di stampa e vedremo come poter far aderire la nostra stampa perfettamente.
 

Allegati

  • simplify-3d.png
    simplify-3d.png
    102.3 KB · Visualizzazioni: 9
  • simplify3d-logo.png
    simplify3d-logo.png
    36.5 KB · Visualizzazioni: 9
  • Mi piace
Reazioni: Valley