Stories Tech Ecco perché i nuovi Mac con l'Apple M1 cambieranno tutto

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Durante l'evento del 10 Novembre, Apple ha presentato il suo nuovo Apple Silicon. Il primo SoC (system-on-a-chip), su architettura ARM, l'M1 con 8-core per la GPU e 8-core per la CPU disponibile in due versioni da 8GB e 16GB di RAM, ovviamente non estensibile, pensato per la linea Mac e non per iPad o iPhone. Apple, durante la presentazione, provvede a spiegare perché questa novità cambierà completamente il mercato, la potenza di un processore ARM è tre volte quella di un processore Intel e il processore grafico è cinque volte migliore, il tutto mantenendo un'efficienza energetica altissima, permettendo al leggerissimo (e mancante di ventola) MacBook Air di raggiungere le 18 ore di autonomia e una potenza mai vista su un computer di quelle dimensioni.

Sembrava tutto troppo bello per essere vero, lo ammetto francamente, rientravo in quell'ampia fetta di dubbiosi che pensavano che Apple stesse "abbellendo" troppo la realtà, fornendo i soliti test in ambiente controllato anziché un utilizzo effettivo del dispositivo. Mi sbagliavo, ci sbagliavamo tutti in realtà, gran parte della stampa è rimasta sconvolta quando ha ricevuto le unità di test dei nuovi MacBook Air e MacBook Pro da 13 pollici.

Io stesso mi sono astenuto dal commentare l'evento, almeno finché non avessimo avuto la conferma che Apple ha realmente cambiato tutto.

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Il perché è presto detto. Apple ha realmente mantenuto le promesse fatte durante l'evento. l'Apple M1 su cui l'azienda ha basato ben tre prodotti il MacBook Air, il MacBook Pro e il Mac Mini, supera di gran lunga le prestazioni delle controparti Intel, non solo di questi modelli di MacBook ma anche di molti altri prodotti presenti nella lineup di Apple e non.

Tutto merito dell'architettura ARM, con l'ingegnerizzazione Apple, che ormai da anni regala prestazioni sempre migliori agli iPhone e agli iPad rispetto ai SoC Qualcomm. Sono anni che le aziende provano ad effettuare la transizione all'architettura ARM, con scarsissimi risultati.

Basti pensare al Surface Pro X e a Windows ARM, dimenticati da tutti, eccetto probabilmente da qualche dipendente della Microsoft. Il grande ostacolo alla transizione è la compatibilità delle applicazioni, che richiedono una riscrittura per funzionare su ARM.

Apple ha risolto il problema con eleganza, come quando transitò da Power PC a Intel, "resuscitando" Rosetta, il "traduttore" di applicazioni che in tempo reale permette ai Mac M1 di eseguire applicazioni progettate sulla "vecchia" architettura.

Questo è possibile, senza riscontrare rallentamenti poiché il SoC di Apple è molto potente sopperendo alla mancanza di compatibilità con "la forza bruta". In più con MacOS Big Sur, Apple ha permesso ai suoi dispositivi con M1 di utilizzare tutte le applicazioni disponibili per iOS.

Non è tutto rose e fiori ovviamente, molte applicazioni iOS su Mac non funzionano come dovrebbero e quindi gli sviluppatori dovranno convertirle per essere "universali", ma è un buon inizio.



David Smith è un ingegnere alla Apple. Trattenere e rilasciare un NSObject è una delle operazioni basilari che compie qualunque sistema Apple. Nell'architettura Apple, qualunque cosa è un oggetto e quando viene utilizzata viene trattenuta dal software, quando smette di essere utilizzata il software la rilascia, liberando la RAM. Questa funzionalità viene svolta in soli 6.5 nanosecondi circa su applicazioni universali e 14 nanosecondi su M1 emulando Intel tramite Rosetta, mentre richiede ad un processore Intel circa 30 nanosecondi.

Questo spiega, semplicemente perché i processori M1 sono così tanto veloci rispetto alle loro controparti Intel. Il software di Apple è pensato per lavorare al meglio insieme a questi processori. Così come gli iPhone e gli iPad non hanno bisogno di grandi quantità di RAM per risultare molto più performanti dei dispositivi Android.



Ma non si tratta soltanto di velocità, ma anche di efficienza e silenziosità, i nuovi MacBook hanno una batteria spaventosa, 18 ore di utilizzo effettivo, molti recensori non hanno ricaricato i loro Mac per giorni. E nonostante i continui stress test l'M1 non ha accennato a riscaldarsi nemmeno sul MacBook Air, che vi ricordo è privo di ventola.

Tutto questo comunque non basta a giustificare la mia affermazione, i nuovi MacBook segnano un totale cambio di passo per un'intera categoria di prodotto il notebook, il fantomatico PC "portatile" che per quanto si sforzasse continuava a perdere quote di mercato rispetto al più popolare Tablet. Essendo ormai il mercato invaso da dispositivi perlopiù con prestazioni deludenti, spesso molto costosi e poco performanti soprattutto nel lungo periodo.

Apple punta a cambiare tutto questo, realizzando dei dispositivi che nonostante siano (per ora) esteticamente identici alle loro versioni Intel, basterà accenderli per rendersi conto di quanto siano profondamente diversi, per questo la sequenza di Craig Federighi che accende un Mac semplicemente "aprendolo" è diventata particolarmente simbolica.

Le cose "belle" si riconoscono al primo impatto, e l'M1 è solo l'inizio. Apple prevede di lanciare i nuovi SoC su tutta la sua lineup di prodotti entro il 2022 e sinceramente non vedo l'ora che succeda.


 
Vi dico anche la mia esperienza: ho usato un acer nitro 5 per qualche mese lavorando con IntelliJ e Windows Docker e le temperature erano sui 60/65 gradi. Passando ad M1 il salto di prestazione è stato incredibile: batteria assurda, temperatura massimo 48 gradi e la velocità senza paragoni. Miglior acquisto imho
P.S. Per non parlare del rumore che fa il nitro, assente su Mac
 
Una problematica che abbiamo riscontrato con il Mac di @Valley Macbook Pro 13'' M1, è che risulta molto suscettibile agli sbalzi di corrente vista la configurazione dei chip sulla MOBO vicino alle porte USB-C. Un consiglio è di fare una veloce ricerca su Google e evitare hub USB C scadenti e evitare di far passare l'alimentazione attraverso l'HUB USB-C ma di attaccarla direttamente al portatile.

Il Mac di @Valley dopo pochi giorni si è fritto abbandonando il suo proprietario attualmente in lutto :\
Ora è in riparazione, spero che il mio pargolo serva per riparare ad eventuali problemi di fabbrica :,)
 
Fa sapere se ti si rompe! ahaha non scherzo!
Mi è tornato il mio, è stato riparato e pochi giorni fa c'è stato un update che dovrebbe risolvere il problema che dava con gli hub di terze parti.

p.s. è una bomba :D
Non l'ho ancora spacchettato in tutta sincerità, lo farò con calma.
Spero di non avere problemi :cucu:
 
Ho Mac (Senza M1), devo dire che lo uso a lavoro, per università e per progetti personali in cui si basano sul processare routine pesanti in termini computazionali (tanto da prendermi tutti i core di un i7) e devo dire non ho mai avuto problemi, un M1 secondo me oggigiorno serve solamente per il gusto di avere il top di gamma ma non so quanto possa servire. Da questo mio ragionamento soggettivo mi viene da dire che mi comprerei un Mac M1 sarà utile solamente quando esisteranno processi che ne necessiteranno
 
si Apple sicuramente con qusta nuova generazione di processori "M1" confermerà nuovamente chi è , e quello che può offrire.
I prodotti apple sono molto "Vincolati" rispetto a "windows" come anche "IOS" rispetto ad "Android",
però sicuramente la qualita e la comunciazione della parte "Hardware-Hardware" e "Hardware-Software" non ha eguali.
per questo qualitativamente anche se come spiega @Max Fridman nonostanze la potenza dell'hardware che possiamo trovare in computer di case come Microsoft con Intel, o altre case, che caricano computer con molta "memoria volatile" non trovano la solita facilità di comunicazione rispetto hai prodotti Apple perchè la struttura del harware e software di apple lavora alla perfezzione con i propi prodotti.
Poi non sottovalutiamo la versatilità delle app che questi nuovi M1 portano nel mercato con la Tecnologia ARM.
 
Apple è assurda: o la ami, o la odi, però a livello di qualità resta la padrona del mondo. E non floppa mai. Assurdo!
Vero, di qualità è leader nel mercato. Ma non biasimo solo l'apple, anche facebook non scherza, sicuramente c'è un introito di guadagno che facebook perde e che non avrà digerito. Alla fine il mondo gira tutto intorno a quello.