Discussione Il concetto di igiene digitale, e perché siamo vittime di attacchi informatici

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Utente Jade
17 Gennaio 2022
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Una cosa che ci chiediamo spesso, è perché siamo vittime di attacchi informatici? Perché si è vittime di un attacco digitale, quando si è amministratori di uno, o più server, e si lasciano questi server, magari anche con falle di sicurezza gravi, accesi e connessi a internet anche per più giorni di fila? Server contenenti anche dati personali di una certa rilevanza. Vale la pena coniare il termine "hacker" per additare qualcuno che ha sfruttato un simile livello di stupidità dell'amministratore (e dei suoi tecnici) per ottenere accesso a quei dati, e far diffondere questo termine ai media, creando un alone di terrorismo attorno alla parola "hacker"?

Invece di coniare il termine "hacker", se fossi stato nei media, avrei coniato il termine "igiene digitale", che è qualcosa che non tutti hanno ben chiaro. La responsabilità dovrebbe ricadere su chi lascia la porta aperta, piuttosto che su chi ne approfitta per entrare. Parimenti, in informatica vale lo stesso ragionamento. La verità è che spesso non sono richieste doti speciali per attuare un attacco informatico contro questa gente, potrebbe riuscirci chiunque sia determinato a farlo. Nessuna competenza, nessuna documentazione, è sufficiente solo l'intenzione a volerlo fare. Il concetto di igiene digitale, può sdrammatizzare la severità di questi attacchi, in quanto si incentra sul metodo della sicurezza "dai da te", la più efficace, che prevede i seguenti 6 punti:

1. Non mostrarti sui social, neanche se hai ottime ragioni per farlo. Queste zone nere di internet, sono ben riconosciute per essere fonti di informazioni appetibili per un malintenzionato. Tenere i profili privati spesso neanche è una contromisura sufficiente. Iscriversi a Facebook, Instagram, è come trascorrere il proprio tempo a masturbarsi di fronte a PornHub, ovvero, i creatori del sito guadagnano il denaro con le tue visualizzazioni, le tue iscrizioni, mentre tu perdi. I tuoi dati di navigazione vengono tracciati, le tue sottoscrizioni, le tue e-mail. Poi un bel giorno, quel social in cui sei iscritto è oggetto di un data leak. Impara a creare il tuo sito web personale, invece di rischiare con i social.

2. Iscriviti invece, nei forum che pubblicano quotidianamente dei data leak. Questa pratica ti risulterà utile per sapere se i tuoi dati personali sono esposti, oppure se i dispositivi che utilizzi sono affetti da una vulnerabilità;

3. Smetti di vivere una realtà virtuale in cui potresti accidentalmente compiere un passo falso, e mettiti a vivere una vita reale invece. Molti idioti oggi si ostinano a dirci che è l'epoca del digitale, della tecnologia, che tutto quello che conosciamo sta venendo stravolto dall'utilizzo dei dispositivi, inclusa la nostra capacità di interagire con gli altri. Non c'è niente di più falso, è una stupida illusione. Sei in grado di lasciare il tuo cellulare o il tuo PC quando desideri infatti. Non tirartela su Instagram quando puoi tirartela davanti a uno specchio, non fare amicizia su Facebook quando puoi fare amicizia con chi è più vicino a te, non scrivere un documento sul computer quando puoi scrivere una versione cartacea, non impiegare i tuoi sforzi su un video porno quando potresti impiegarli in una sana relazione, non usare Linkedin quando puoi metterci la faccia, direttamente. E soprattutto, stai alla larga da chi pensa che tutto questo sia folle.

4. Informati sulle truffe informatiche;

5. Se amministri un server che contiene dati personali di gruppi, società o singoli individui, assicurati che questi dati non siano raggiungibili direttamente dal server. Archiviarli in una .zip a cifratura AES256 con una password di 20 caratteri è sufficiente;

6. Naviga in anonimato, quando possibile. L'anonimato assoluto non esiste su internet, ma puoi comunque rendere molto difficile per un host raccogliere informazioni su di te, attraverso l'uso di una VPN.
 
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D'accordo sullo staccarsi dai social ecc, io lho fatto più per un discorso di "igiene mentale" che non fà digitale ; detto questo il top sarebbe proprio non avere il proprio nome e cognome da nessuna parte nel web associato alla propria faccia.

Sul punto 2 lo trovo impraticabile , oltre che l'accesso è alla portata di pochi ( se parliamo delle piattaforme serie , se prliamo di cagate come ***** ecc allora ok ma in quei spazi è fuffa ) la vedo abbastanza dura leggersi decine di leak da 50-100-500 GB di materiale al giorno , solo per verificare la propria presenza o meno .

La parola hacker non esiste e gli hacker come figura non esistono , esistono gruppi o singoli in grado di fare soldi o retroinformazione con skill informatiche che viaggiano per vie "traverse" ; ma l'hakaro con il cappuccio tirato in sù che a 17 anni entra nei server del pentagono è una figura romantica da film americano di serie b di fine anni '90 .

Il pericolo non sono gli "hakari" , ma le grandi corporazioni che un centimetro alla volta si stanno mangiando le nostre libertà e i nostri diritti.
Sai quanti ""hakari"" ci sono la fuori , che magari hanno anche skill , ma poi tra smalto , capelli colorati , ideali e aspirazioni preconfezionati , sono i perfetti soldatini di appunto queste corporazioni , dei bot schiavi delle perversioni capitalistiche del momento.

Essere quella figura che dici te , non si riferisce solo alla sfera informatica , bisogna saperne anche di politica , attualità , psicologia ecc
Per poter capire come girano determinate cose , e anche per abituarsi al pensiero critico , quella cosa necessaria anche nel campo pentesting ecc

E' un attività a 24h , per questo non esistono più , troppa pigrizia specie nelle nuove generazioni .

In quanto all'igiene digitale , un buon firewall o antivirus basta e avanza , per tutto il resto se uno in gamba vuole fotterti ti fotte , chi attacca ha un vantaggio enorme su chi si difende solitamente
Messaggio unito automaticamente:

PS: tutto il discorso sull'Hakaro per dire che : diventi bersaglio di questi gruppi o individui solo se sei un bersaglio succoso in termini politici o economici , ma in quel caso automaticamente hai un azienda che si occupa della tua sicurezza , quindi di igiene digitale te ne frega poco ;
 
1. Non mostrarti sui social, neanche se hai ottime ragioni per farlo.
3. Smetti di vivere una realtà virtuale in cui potresti accidentalmente compiere un passo falso, e mettiti a vivere una vita reale invece.
5. Se amministri un server che contiene dati personali di gruppi, società o singoli individui, assicurati che questi dati non siano raggiungibili direttamente dal server.
Tre punti che si possono riassumere con
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Rinunciare a una vita digitale per paura di essere hackerati è pari a rinunciare ad avere una vita reale per paura di essere aggrediti. La verità è che bastano poche semplici accortezze per essere ragionevolmente al sicuro e, nella maggior parte dei casi, anche se ti attaccano non è una tragedia. Non uso social media nemmeno io, però utilizzo internet come strumento di comunicazione come fanno quassi tutti e ti posso assicurare che, con le dovute attenzioni, si possono anche stringere amicizie online. In fin dei conti la gente pericolosa la incontri online come la incontri nella vita reale e "smetti di vivere" non è una soluzione.

Vale la pena coniare il termine "hacker" per additare qualcuno che ha sfruttato un simile livello di stupidità dell'amministratore (e dei suoi tecnici) per ottenere accesso a quei dati, e far diffondere questo termine ai media, creando un alone di terrorismo attorno alla parola "hacker"?

Invece di coniare il termine "hacker", se fossi stato nei media, avrei coniato il termine "igiene digitale", che è qualcosa che non tutti hanno ben chiaro. La responsabilità dovrebbe ricadere su chi lascia la porta aperta, piuttosto che su chi ne approfitta per entrare. Parimenti, in informatica vale lo stesso ragionamento. La verità è che spesso non sono richieste doti speciali per attuare un attacco informatico contro questa gente, potrebbe riuscirci chiunque sia determinato a farlo. Nessuna competenza, nessuna documentazione, è sufficiente solo l'intenzione a volerlo fare.
Il termine hacker nel 21esimo secolo vuol dire semplicemente criminale informatico. Se esco di casa e qualcuno mi aggredisce la colpa va all'aggressore, non è colpa mia perché da bravo sprovveduto sono uscito senza coltello e pistola. Non devi essere Lupin III per rapinare una vecchietta che va a ritirare la pensione, ma sei un ladro anche se punti a bersagli facili. Chiaro che se affido i miei dati ad una banca online e per colpa di un data leak della banca stessa perdo qualcosa, la responsabilità (già adesso) cade anche sulla banca.

2. Iscriviti invece, nei forum che pubblicano quotidianamente dei data leak.
Questo è un consiglio molto valido e ci sono siti tipo haveibeenpwned.com e monitor.firefox.com che ti notificano con un'email.

6. Naviga in anonimato, quando possibile. L'anonimato assoluto non esiste su internet, ma puoi comunque rendere molto difficile per un host raccogliere informazioni su di te, attraverso l'uso di una VPN.
L'ho ripetuto (argomentando) più volte su questo forum, le VPN come strumento di sicurezza sono essenzialmente una trovata commerciale. I servizi VPN vanno bene solo per bypassare alcuni meccanismi di censorship, per il resto sono quasi inutili. Se infettano un server VPN i tuoi dati sono a rischio, log o no-log. Senza contare che a nascondere l'indirizzo IP non ci si guadagna praticamente niente. Per comunicare sulla rete internet si usano gli indirizzi IP, non sono informazioni top secret: 93.41.254.13 è il mio indirizzo IP pubblico, 192.168.1.1 è l'indirizzo IP locale del mio computer, 192.168.1.254 è l'indirizzo IP del router (un fastgate, se ti può essere d'aiuto), 192.168.1.0/24 è il mio indirizzo di rete e 54:27:1e:d8:aa:c1 è il mio MAC address (vero, non randomizzato). HACKERAMI.
 
Ultima modifica:
Questo è un consiglio molto valido e ci sono siti tipo haveibeenpwned.com e monitor.firefox.com che ti notificano con un'email.

Quei siti vanno bene a patto che i tuoi dati siano presenti nel loro database , può andare come anche no su attacchi a piattaforme importanti.
Ma il databreach nell'aziendina italiana, come successo spesso nell'ultimo anno, non penso sia alla portata di queste piattaforme, ( nel topic mi sembra si parlasse di un amministratore e dei suoi tecnici stupidi , la vedo dura che su colossi come Yahoo o Facebook siano gestite così le cose)
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L'ho ripetuto (argomentando) più volte su questo forum, le VPN come strumento di sicurezza sono essenzialmente una trovata commerciale. I servizi VPN vanno bene solo per bypassare alcuni meccanismi di censorship, per il resto sono quasi inutili. Se infettano un server VPN i tuoi dati sono a rischio, log o no-log. Senza contare che a nascondere l'indirizzo IP non ci si guadagna praticamente niente. Per comunicare sulla rete internet si usano gli indirizzi IP, non sono informazioni top secret: 93.41.254.13 è il mio indirizzo IP pubblico, 192.168.1.1 è l'indirizzo IP locale del mio computer, 192.168.1.254 è l'indirizzo IP del router (un fastgate, se ti può essere d'aiuto), 192.168.1.0/24 è il mio indirizzo di rete e 54:27:1e:d8:aa:c1 è il mio MAC address (vero, non randomizzato). HACKERAMI.

totalmente d'accordo su questo punto

Sulle ultime 3 righe standing ovation , hai sfidato l'intero webbe e il punto è che non ti succederà proprio un kazzo , TOP G 😎😎
 
Chi l'ha detto che devo usare quell'indirizzo se volessi attaccarti? Se il dispositivo collegato a quell'IP non è vulnerabile potrei trovare e sfruttare una vulnerabilità in un IP di un PC dell'azienda per cui lavori ad esempio, oppure Potrei sfruttare una vulnerabilità presente in un server in cui sei loggato... Bastava l'IP pubblico comunque... Se trovi in giro un IP locale pingabile da remoto fagli uno screenshot. Da come lo dici non credo che tu sia vulnerabile, quindi non ha senso controllare.
 
A livello etico e morale sono d'accordissimo con te per quanto riguarda l'utilizzo della tecnologia, ma bisogna però anche guardare in faccia la realtà: senza di essa sei fuori dal mondo, anzi, a tratti sei obbligato a farne uso.
Io sono uno che fino al 2017 aveva un cellulare di quelli vecchissimi (ho sempre odiato farmi selfie, fotografare il piatto allo scoglio quando vado al ristorante, e così via) sono stato "costretto" a comprarmi uno smartphone per l'utilizzo di whatsapp perchè a lavoro avevano un gruppo dove avvenivano le varie coordinazioni. Avevo due possibilità: o continuare a giocare a fare il no global, o perdevo il lavoro. Cosa dovevo fare?
Fra pochi anni il contante verrà limitato se non abolito, arriveremo a pagare un caffè con la carta di credito. Per gestire la carta di credito devi avere l'home banking, per avere l'home banking installare app e collegarti ad internet. Posso rinunciare a mangiare, che sia un caffè o una cena ad un ristorante stellato?
Sicuramente c'è differenza tra utilizzare la tecnologia per giocare a fare i vip sui social e utilizzarla per funzioni divenute "vitali", ci mancherebbe altro, ma i miei esempi banali sono giusto per far capire che oramai siamo ad un punto di non ritorno, che smartphone, computer, socials e tutte queste diavolerie moderne oramai fanno parte di noi, sono come un organo vitale aggiunto e senza questo sarebbe impossibile vivere.
Quando io dico che il miglior momento in cui si sia effettivamente raggiunto un ottimo compromesso tra umanità e tecnologia è stato a cavallo tra gli anni 90 e 2000, che la tecnologia per uso personale/domestico è stato troppo sdoganato, che i bambini a 7 anni dovrebbero scambiarsi le figurine dei calciatori anzichè vedere i video su TIkTok mi dicono che sono il solito nostalgico che non vuole invecchiare, che mi lamento ma poi sono il primo ad utilizzarli (e grazie, posso comunicare con i messaggi di fumo?), in parole povere un boomer (termine che trovo irritante, utilizzato dai soliti pappagalli social giusto per ridicolizzarti).

Per quanto invece riguarda la sicurezza, io stesso ho aperto pochissimi giorni fa il classico thread da "principiante neoarrivato" dove, basandomi su un fatto successo ad un mio amico, ho posto i miei dubbi e chiesto come poter ottenere maggior anonimato e maggior sicurezza.
Io credo che Internet sia un po' come guidare per strada: tu puoi rispettare tutti i limiti e la segnaletica, guidare con la cintura allacciata e tutte le precauzioni del caso, ma chissà come mai quando si ha un incidente è sempre per il comportamento scorretto degli altri.
Come scritto nel mio thread gli attacchi informatici non avvengono solo perchè qualcuno di noi è così stupido (e arrapato) da cliccare su link in cui una ragazza giovane e bella che abita a pochi km da noi è disposta a concedersi allegramente, ma proprio perchè dall'esterno ci studiano e attaccano a prescindere, a volte magari per darci dimostrazioni "di forza".
 
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Credo di essere stato frainteso, non c'è niente di male nell'abolire il contante e pagare solo con la carta di credito, anzi, ha il grande vantaggio che non devi più preoccuparti se il negoziante fa lo stro***, ad esempio si accorge che vai di fretta per qualche ragione e ne approfitta per darti il resto sbagliato. Quello che dicevo io si riferiva ad eliminare l'uso della tecnologia quando questa diventa ridondante. Se avessi detto "eliminiamola del tutto" andavo persino contro i miei interessi, dato che sono iscritto ad un'università telematica.
 
Non volevo entrare nello specifico, ho solo fatto qualche esempio di come oggi sia praticamente impossibile vivere senza tecnologia anche a voler fare i bastian contrari, e te lo dice uno che tornerebbe di corsa ad avere come unico mezzo di comunicazione MSN Messenger :)
Tu giustamente citavi azioni di vita quotidiana dove il cellulare può essere ampiamente lasciato sul comodino, purtroppo però, ricollegandomi ai miei esempi, il sistema quasi ci obbliga a non poterne fare a meno anche per le minime cose.
A livello di relazioni/socializzazione poi non ne parliamo, i bimbi di 3 anni già smanettano con i tablet, meravigliandoci se poi i campini dell’ oratorio sono abbandonati.
Credo che più si andrà avanti e peggio sarà sotto questo aspetto, con la storia del metaverso io non so che intenzioni abbiano davvero certi personaggi.
Comunque io son d’accordo con te, ci mancherebbe non era una critica.

Per il resto, sono molto curioso per quanto riguarda le precauzioni da prendere in generale per la sicurezza informatica, soprattutto dopo aver letto l’utente affermare che non c’è da aver paura nel far sapere il proprio Ip.
 
Far sapere l'indirizzo IP pubblico così come ha fatto lui puoi farlo solo se sei sicuro al 100% di non essere attaccabile, come nel suo caso. Sbandierarlo ai quattro venti non è una buona idea se non sai quello che stai facendo. E smettetela con queste insinuazioni, io non ho mai detto che l'indirizzo IP è sufficiente per completare un attacco, nemmeno di rinunciare completamente al digitale. Sembra che ogni singola riga sia stata fraintesa, ma in ogni caso sono affari vostri.
 
Bastava l'IP pubblico comunque... Se trovi in giro un IP locale pingabile da remoto fagli uno screenshot. Da come lo dici non credo che tu sia vulnerabile, quindi non ha senso controllare.
Non importa se "basta l'IP pubblico, gli altri sono inutili" perché di fatto non basta nemmeno quello. Con quel post provocatorio volevo far capire a molta gente che questa idea di nascondere a tutti i costi l'indirizzo IP e randomizzare il l'indirizzo MAC è fondamentalmente inutile. Di tutti i dati che ti ho fornito, per quanto veri, non ve ne fate quasi niente. L'IP pubblico è un po' come se fosse la versione virtuale del tuo indirizzo di casa. Se fai acquisti online puoi usare l'indirizzo di un luogo pubblico, almeno sai che il fattorino non scoprirà dove abiti e non verrà a svaligiarti casa, oppure puoi smetterla di farti troppe canne e ricevere il pacco comodamente a casa tua dando per scontato che i ladri veri già lo sanno dove abiti e che il fattorino in fin dei conti non è il tuo problema principale. Allo stesso modo, puoi usare una VPN per qualsiasi cosa, oppure puoi smetterla di farti troppe paranoie e usare internet per come è stato costruito. Anche perché, come detto e spiegato in altri post qui sul forum, le VPN hanno i loro pro come hanno i loro contro.

Certo che mi puoi attaccare in altri modi, nessuno è invulnerabile, ma ci tenevo a sottolineare che delle volte i problemi (e le soluzioni) non sono dove la gente pensa che siano. Il più delle volte non è con una VPN che si migliora la propria sicurezza online: non solo non sto usando una VPN, ma ho anche pubblicato tutti gli indirizzi legati alla mia rete qui sul forum. Se l'ho fatto è perché so che non ve ne fate praticamente niente (tecnicamente qualcosa potete farla, ma niente di così preoccupante).

Quei siti vanno bene a patto che i tuoi dati siano presenti nel loro database , può andare come anche no su attacchi a piattaforme importanti.
Ma il databreach nell'aziendina italiana, come successo spesso nell'ultimo anno, non penso sia alla portata di queste piattaforme
Non esiste una tecnica esaustiva per sapere se i tuoi dati sono stati leakati, però quei siti sono molto validi. In generale, è sufficiente usare password diverse per ogni sito e servizio come buona contromisura. Se hackerano i server di inforge e prendono i tuoi dati tu non ci puoi fare proprio niente: la responsabilità di mantenere i tuoi dati protetti è in mano agli amministratori del sito. Tuttavia, se usi password diverse per ogni sito, nel momento in cui bucano i server di inforge gli unici dati che ci rimetti sono quelli che hai inserito qui (e il tuo home banking è ancora al sicuro).

Come scritto nel mio thread gli attacchi informatici non avvengono solo perchè qualcuno di noi è così stupido (e arrapato) da cliccare su link in cui una ragazza giovane e bella che abita a pochi km da noi è disposta a concedersi allegramente, ma proprio perchè dall'esterno ci studiano e attaccano a prescindere, a volte magari per darci dimostrazioni "di forza".
No, gli attacchi di "prova di forza" li fanno contro centrali nucleari e agenzie nazionali e internazionali dove si può anche avere un riscontro in denaro. Non ti conosco ma, in generale, tu non sei abbastanza interessante da giustificare lo sbattito. Se usi il tuo computer per andare su facebook e guardare video su youtube, con poche sempliici contromisure ti puoi considerare ragionevolmente al sicuro. Senza contare che, come detto nel post precedente, anche se ti attaccano non è una tragedia. Ai tempi di Windows XP non era così difficile prendersi un virus e quando capitava, nel peggiore dei casi, formattavi tutto.

Per il resto, sono molto curioso per quanto riguarda le precauzioni da prendere in generale per la sicurezza informatica, soprattutto dopo aver letto l’utente affermare che non c’è da aver paura nel far sapere il proprio Ip.
Mantieni il sistema operativo e tutti i tuoi programmi costantemente aggiornati, usa password sicure, usa password diverse su ogni sito e servizio, usa l'autenticazione a due fattori dove possibile, installa un'estensione (una, non mille che vanno in conflitto tra loro) tipo ublock origin, usa una suite di sicurezza (antivirus, firewall, etc.) affidabile, fai un backup dei dati importanti e stai molto attento a che informazioni vai a pubblicare online e ai file e ai siti web che vai ad aprire. Forse mi dimentico qualcosa, ma penso di aver dato l'idea.

Se offri servizi (eg., hai un sito web), se possiedi dati particolarmente sensibili che richiedono crittografia o se hai altre esigenze particolari, il discorso chiaramente si complica; ma queste poche semplici accortezze, se ben applicate, bastano per l'uomo comune. Non sarai inattaccabile (nessuno lo è), ma almeno non sarai facile preda.

E smettetela con queste insinuazioni, io non ho mai detto che l'indirizzo IP è sufficiente per completare un attacco, nemmeno di rinunciare completamente al digitale. Sembra che ogni singola riga sia stata fraintesa, ma in ogni caso sono affari vostri.
Personalmente non credo di aver frainteso niente, volevo semplicemente essere provocatorio per lanciare un messaggio bello chiaro e altisonante. Un messaggio non diretto (solo) a te, ma diretto a tutti quanti.
 
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Non credo sia il caso di inquinare ulteriormente il mio thread, se hai idee differenti dalle mie puoi aprire il tuo thread la prossima volta, gentilmente. E ancora, non ho mai detto neppure che la VPN è il coltellino svizzero.
 
Non credo sia il caso di inquinare ulteriormente il mio thread, se hai idee differenti dalle mie puoi aprire il tuo thread la prossima volta, gentilmente. E ancora, non ho mai detto neppure che la VPN è il coltellino svizzero.
Peace✌️ma ripeto, non ce l'ho con te e mi spiace averti dato questa impressione.

Lo so che non hai mai detto che la VPN è il coltellino svizzero, ma guardati attorno su questo forum. Lo stesso Aqua090, che in questo thread ha fatto un rant su quanto la tecnologia stia diventando sempre più oppressiva, ha aperto un thread chiedendo consigli su VPN e protocolli di sicurezza in quanto preoccupato di "malintenzionati che dopo averti preso l'indirizzo IP ti entrano nei dispositivi come dimostrazione di forza". È a questa gente che era diretto il mio messaggio. Volevo far capire in modo molto chiaro che sì, siamo tutti vulnerabili, ma spesso si ha un'idea sbagliata di quali siano i rischi e di quale sia il modo più efficace di proteggersi.
 
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Ciao @czonta96 , apprezzo il tuo impegno nel voler divulgare consigli utili: questa è una cosa più che giusta. Nessuno è contro di te. Le "critiche" nei confronti di ciò che hai scritto derivano semplicemente dal fatto che hai enumerato delle frasi lapalissiane. Frasi lapalissiane sono cose tipo queste: "Se vuoi dimagrire, mangia di meno", oppure "Tutto quello che vedi c'è". Allo stesso modo tu hai dato dei consigli per incrementare le misure di sicurezza digitali affermando che il minor utilizzo delle tecnologie comporta un minor rischio di essere vulnerabili online, ma su questo non ci piove. E' come se io dicessi: "Se prendessi di meno la macchina avrei minor rischio di fare incidenti". Possiamo discutere in modo serio di qualcosa nel momento in cui ci sia qualcosa su cui discutere (scusa per il gioco di parole ahaha), ma in questo thread hai elencato delle ovvietà e anche qualche consiglio errato (come il discorso delle VPN). Ripeto, nessuno è contro di te, si cerca solo di dirti che questo thread è piuttosto sterile.
 
Far sapere l'indirizzo IP pubblico così come ha fatto lui puoi farlo solo se sei sicuro al 100% di non essere attaccabile, come nel suo caso. Sbandierarlo ai quattro venti non è una buona idea se non sai quello che stai facendo. E smettetela con queste insinuazioni, io non ho mai detto che l'indirizzo IP è sufficiente per completare un attacco, nemmeno di rinunciare completamente al digitale. Sembra che ogni singola riga sia stata fraintesa, ma in ogni caso sono affari vostri.

Onestamente non capisco questa tua reazione. Nessuno ti ha frainteso, stai tranquillo, anzi io ti ho pure dato ragione sull'abuso della tecnologia ma ti ho fatto notare che purtroppo, al mondo d'oggi, anche i piccoli gesti nella vita quotidiana necessitano dell'ausilio di smartphone, computer e connessione internet non esclusivamente per vanità personale ma proprio perchè il sistema ti mette alle strette.
E nemmeno ho detto che sia sufficiente l'indirizzo IP per un attacco, su questo argomento posso esclusivamente domandare/ipotizzare per poi ascoltare il parere dei più esperti (io stesso ho aperto una settimana fa un topic con alcune domande basandomi su esperienze altrui), chiaramente un non esperto come me che approda sul forum chiede e poi trae le proprie conclusioni, ma da qui a fare insinuazioni o mettere parole in bocca agli altri ce ne passa.
Abbiamo affrontato due tematiche diverse (basandomi anche su ciò che ha detto l'utente St3ve riferendosi al mio monologo che può sembrare contraddicente): la prima è la visione etico-morale della tecnologia, la seconda la sicurezza della stessa, concetti completamente diversi fra loro, ma che se vogliamo possono trovare un punto di incontro: più se ne fa uso, più informazioni personali passano, più bisogna alzare il livello di sicurezza.

Detto questo, faccio mio il tuo invito per quanto riguarda l'inquinamento del tuo thread, non era mia intenzione polemizzare, volevo solamente dare la mia opinione e spunto per ulteriori approfondimenti per chi non è tanto avvezzo alla sicurezza informatica.
Anzi, se vuoi ti invito a partecipare alla mia discussione così da poter avere ancora maggiori chiarimenti ed esperienze personali senza dover sporcare la tua linea guida.

Un saluto.
 
Ciao @czonta96 , apprezzo il tuo impegno nel voler divulgare consigli utili: questa è una cosa più che giusta. Nessuno è contro di te. Le "critiche" nei confronti di ciò che hai scritto derivano semplicemente dal fatto che hai enumerato delle frasi lapalissiane. Frasi lapalissiane sono cose tipo queste: "Se vuoi dimagrire, mangia di meno", oppure "Tutto quello che vedi c'è". Allo stesso modo tu hai dato dei consigli per incrementare le misure di sicurezza digitali affermando che il minor utilizzo delle tecnologie comporta un minor rischio di essere vulnerabili online, ma su questo non ci piove. E' come se io dicessi: "Se prendessi di meno la macchina avrei minor rischio di fare incidenti". Possiamo discutere in modo serio di qualcosa nel momento in cui ci sia qualcosa su cui discutere (scusa per il gioco di parole ahaha), ma in questo thread hai elencato delle ovvietà e anche qualche consiglio errato (come il discorso delle VPN). Ripeto, nessuno è contro di te, si cerca solo di dirti che questo thread è piuttosto sterile.
No, purtroppo non sono così ovvie... Forse c'è una cosa su cui ho effettivamente sbagliato, avrei dovuto scrivere igiene mentale più che digitale, perché so solo io quello che ho visto in certe situazioni... Cerchie di persone sedute ai tavoli dei bar che non si guardano più in faccia, tutti a fissare il telefono per più di 5 minuti... O persone che in palestra non si allenano e trascorrono il tempo a fare selfie... L'eliminazione dell'uso superfluo della tecnologia comporta un vantaggio minore in termini di sicurezza, il maggior beneficio che ne si trae è vivere meglio, potento interagire meglio con ciò che si ha intorno.

Nella vita di tutti i giorni sono uno studente di psicologia, non di informatica. A causa di ciò ho avuto un lapsus, perdonatemi.
 
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