Per dare un'idea, il materiale sull'intelligenza artificiale in filosofia è d'interesse per due rami: Teoria della mente e ambito morale. Poi come extra ci si riflette anche sulle conseguenze sociali, ma sul piano filosofico va a impattare su questi due rami (aggiungiamo anche un piano politico, se vogliamo).
Solitamente quando si parla di AI, nel dibattito comune si cerca di dare una collocazione tra gli strumenti che l'uomo ha a disposizione, e al limite ci si pone qualche interrogativo sul programma da sviluppare per stare attenti che sia "etico", efficace e potente. Invece si tralascia molto l'aspetto "teoretico" che comporta all'interno della filosofia della mente. In altre parole, il modo in cui abbiamo "scoperto", sviluppiamo e lavoriamo l'intelligenza artificiale determina anche la visione che noi abbiamo non solo del mondo ma anche della mente stessa e di come quindi pensiamo, ragioniamo e agiamo. In sostanza le teorie dietro l'IA sono implicitamente un tentativo di rispondere e dare dimostrazione del funzionamento della nostra mente. Solitamente questo percorso comincia da Turing, e (molto brevemente) dal computer (dove per computer si intende qui l'architettura di Von Neumann, ovvero quella dei computer tradizionali). Da Turing si ha l'idea della mente come dispositivo computazionale, da cui derivano poi tutte le teorie mente=software, corpo=hardware e bla bla bla, cose che penso chiunque abbia pensato o almeno gli sia giunto all'orecchio. Da Turing si è passati poi, con la nascita dell'IA "vera e propria" (reti neurali, ML, deep learning ecc) a una diversa concezione della mente che ha dato luogo al connessionismo. Lungo da spiegare, ma in sostanza è un tentativo di superare l'idea di "serial processing" che caratterizza le macchine tradizionali (turing) in favore di un parallelismo (PDP, parallel distributed processing, c'è il libro) e che, attraverso lo sviluppo delle reti neurali, definisce il funzionamento del nostro cervello proprio come una rete neurale, o meglio come una "serie di mappe neurali" complicatissime ed intrecciate/interconnesse, in grado di elaborare quantità d'informazioni molto elevate.
In sostanza l'IA all'interno della filosofia della mente è maggiormente intrecciata tra queste due correnti. Esiste anche una teoria funzionale (funzionalismo, su cui tra l'altro devo fare la tesi
) ma è un pò più specifica e coglie l'IA solo di lato.
Per concludere, computazionalismo e connessionismo sono le due correnti filosofiche (in ambito di teorie della mente) che colgono l'IA e l'informatica come base principale. Molto semplicemente quindi per computazionalismo basta anche qualche articolo/libro di Turing per rendersi conto di come l'idea che aleggiava all'epoca era proprio questa: Se io sono in grado di replicare l'azione umana di contare (quindi l'azione "matematica") all'interno di una macchina di Turing, non è che posso replicare l'intera mente umana? è possibile cioè che l'uomo agisca sempre e comunque secondo input-processo-output, secondo meccanismi che sono possibili da trasformare in algoritmo (algoritmo=ogni cosa/formula che può essere elaborata da una macchina di turing)? è possibile che la mente dell'uomo corrisponda ad un software scritto e programmato? e cosi via.
Poi con la nascita della ricerca in IA nata attorno agli anni 50 con John McCarty gli sviluppi sono diversi e nasce, come detto prima, il connessionismo e via dicendo. Per questo ci sono dei libri di Jerry Kaplan (non prettamente filosofico) che spiega come era la ricerca a quegli anni (avendo partecipato in primis) e di come la ricerca in IA sia nata essenzialmente come tentativo di ricerca del funzionamento del cervello umano, per poi prendere altre strade (spoiler: interessi economici).
In tema poi non solo etico ma anche di discussione sugli sviluppi dell'IA (superintelligenza, singolarità ecc) ci sono i "classici" Nick bostrom e Pedro Domingos, ma qui non aggiungo altro che altrimenti ci vuole un altro post hahaha.
Infine in tema transumanesimo il maggior rappresentante e forse fondatore è Ray Kurzweil. Un pò fantascientifico forse, ma sicuramente discutibile.
Ps: è veramente la punta dell'iceberg del dibattito, sappiate che questo è un mega-mega riassunto