Python vs. C/C++, una bella gatta da pelare ... Parto dal presupposto che linguaggi come il C/C++ non tramonteranno mai finché esisteranno campi che li necessitano, si pensi all'IoT e più in generale all'ambio delle reti di elaboratori, alla gestione dei sistemi operativi (quindi i sistemisti), alla programmazione su GPU (nVidia ha il linguaggio CUDA-C, che è C con estensioni per programmare la GPU), alla programmazione parallela (non necessariamente ma può essere un altro esempio). Certamente, Python può essere utilizzato nella maggior parte degli esempi elencati precedentemente, tuttavia sicuramente non è la scelta migliore.
Quindi, dal mi punto di vista la questione non è tanto quale dei due ormai è il migliore, bensì qual'è la scelta migliore per portare a termine un determinato task. Ad esempio, non si utilizza Python per un codice che richiede la gestione della memoria, così come si può, al contrario, preferire se devo fare qualcosa on-the-fly. Tutto dipende dal task che si vuole fare.
Inoltre, i due linguaggi hanno domini differenti, nonostante definirne uno per Python sia effettivamente difficile dal momento che ha una vastità di librerie che spaziano davvero in tutti i domini possibili. Tuttavia, si può affermare con certezza che è quasi leader nel mondo dei Big Data, dell'Intelligenza Artificiale (parlo del Machine Learning in particolare), o in generale nel calcolo scientifico, dove invece il C/C++ quasi non esistono proprio.
Poi è ovvio che si potrebbe entrare ancora più nel merito analizzando l'aspetto tecnico dei due linguaggi, nonostante ripeto, e qui concludo, che hanno due orizzonti di uso totalmente diversi, e di solito difficilmente interscambiabili. Insomma, voler dire quale dei due è il migliore è un discorso che non ha ne capo e ne coda.