Discussione Tasse e crypto

Da quello che ho capito io vengono tassati se hai oltre 50k per più di 7 giorni. Sul discorso se vanno dichiarati (importi minori) c’è chi dice di sì e chi no. La cosa migliore Sarebbe sentire il parere di un commercialista preparato su questi temi ovviamente. (Perché non tutti lo sono).
 
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Un aspetto che è meglio chiarire: la soglia è di 51.645,69€ ma è la giacenza dei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente, quindi non solo criptovalute ma tutte le valute estere possedute.

Inoltre per questo calcolo bisogna tenere in considerazione il valore delle criptovalute all'inizio del periodo di riferimento (quindi il 1 Gennaio dell'anno di riferimento).

Esempio:
A Gennaio 2020 hai acquistato 1 bitcoin col tasso BTC/EUR 40.000. A Marzo dello stesso anno converti in euro i 1 bitcoin al tasso BTC/EUR di 50.000 realizzando un valore aggiunto (plusvalenza) di 10.000 euro (1*50.000 – 1*40.000).
Se possiede solo quelli la plusvalenza non è fiscalmente rilevante in quanto i 40.000€ non superano la soglia di 51.645,69€.
Se invece hai anche 50.000$ depositati allora questi si vanno a sommare ai 40.000€ (convertiti al loro controvalore in euro al tasso del 1 Gennaio proprio come abbiamo fatto per le cripto) e siccome superi la soglia di 51.645,69€ dovrai pagare le tasse sulla plusvalenza, quindi sui 10.000€.
 
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Per chi volesse farsi una cultura sull'argomento, raccomando questo ottimo contributo da chi, di fiscalità, si occupa ogni giorno ;)
Criptovalute in dichiarazione dei redditi: la guida completa

Inoltre, mi pare di capire che lo staking, inteso come prestito di valuta estera a titolo oneroso (l'interesse riconosciuto), è sottoposto alla tassazione del 26% sulla plusvalenza a prescindere dall'importo.
Ottima fonte quella.

Per lo stake da quello che so io è un po' un bordel. Non è affatto chiaro (almeno a me): Il prestito tra privati è un conto, lo stake invece è di fatto (nella maggior parte dei casi) una lotteria di fatto e quindi c'è chi dice che i rewards dello staking vanno messi come vincita.
Avete fonti migliori a riguardo?
 
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Ottima fonte quella.

Per lo stake da quello che so io è un po' un bordel. Non è affatto chiaro (almeno a me): Il prestito tra privati è un conto, lo stake invece è di fatto (nella maggior parte dei casi) una lotteria di fatto e quindi c'è chi dice che i rewards dello staking vanno messi come vincita.
Avete fonti migliori a riguardo?
Per lo staking mi riferivo in particolare alle CeFi, dove lasci le tue crypto liquide o con vincolo fixed-term. In quel caso hai un interesse già definito a priori, sulla falsariga dei conti deposito o delle obbligazioni a tasso fisso.

Non essendo esperto in materia, probabilmente non ho usato il termine più appropriato :)

P.S.: Forse il termine più indicato è passive interests, e si configura generalmente come prestito di cui la CeFi fa uso per finanziare il proprio business (prestiti e altri servizi). Sto leggendo proprio ora un articolo molto interessante sull'argomento.
 
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Dalle nuove normative dell'Agenzia delle Entrate, pare che sotto i €51K e rotti bisogna compilare il quadro RW relativo al possesso di valute estere, tassazione 0 ma monitoraggio 100, bye
Se sono su exchange italiano da come ho capito io non si deve dichiarare niente o sbaglio ? (visto ieri su una storia instagram di un exchange italiano appunto)
 
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Io non saprei, cito anche @Bonatz che magari sa qualcosa
Guarda @Valley, anche senza il magari so poco pochissimo :D

Quello che ho notato, cercando un parallelo tra l'exchange italiano e il conto trading di stampo "tradizionale", è che se il servizio ti fa da sostituto d'imposta (regime amministrato), tu non devi preoccuparti di nulla dal punto di vista fiscale, perché è l'exchange/banca che si occupa di versare per le le imposte, trattenendo la somma alla fonte. Bisognerebbe chiedere quindi a servizi italiani che permettono di acquistare cryptovalute se agiscono da sostituto d'imposta o se devi fare da te (regime dichiarativo): tra questi vedo The Rock Trading, young platform o Conio.

Riporto un'altra fonte che ho trovato alla ricerca di maggiori approfondimenti sull'argomento tassazione:
Bitcoin e criptovalute in dichiarazione dei redditi

Se hai 60000 non hai una plusvalenza di 10000. La plusvalenza la fai quando la realizzi. Facciamo chiarezza.
Messaggio unito automaticamente:

Io attualmente ho somme che superano la soglia dei 50k e rotti, però a Gennaio 2021 il 90% di quello che possiedo valeva praticamente nulla o non esisteva nemmeno.
Inoltre ho tutto su wallet fisici, e non su CEXs, e non penso che poterò mai quelle somme a valuta fiat.
Bensì il mio piano e mettere tutto a rendita e prelevare gli interessi mensilmente, come se fosse uno stipendio. In quel caso immagino che il 26% debba essere pagato su quelle somme che ritiro periodicamente. Dico bene?

Dichiararne il possesso è buona cosa, perché metti al corrente il fisco dei tuoi averi, ma su quello non ci paghi proprio un bel nulla. Non genera profitto, come farebbe invece la vendita. Anche qui, dico bene?
In Italia però esiste una tassa sul semplice possesso di una somma: il bollo.

Chi ha un conto corrente si tiene sotto la famigerata soglia dei 5000€ (giacenza media); chi ha un conto deposito, se ne ha la possibilità, opera il "Salto della Quaglia", altrimenti è costretto a pagare lo 0,2% con minimo 1€ sul saldo contabilizzato all'ultimo giorno del periodo di rendicontazione.

Dal momento che, mi pare di capire, la criptovaluta sia considerata dal fisco "valuta estera", ecco che il bollo andrebbe a tassare la proprietà (sopra certi limiti), anche in assenza di realizzo plusvalenza. :)
 
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Loozey126

Utente Electrum
5 Agosto 2016
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Ciao a tuti, come funziona la tassazione in ambito crypto?
Devo dichiarare il mio saldo in crypto o non è necessario?

Ad esempio se mi facessi pagare per dei lavori occasionali in XMR dovrei poi dichiarare quei proventi?
 
Per lo staking mi riferivo in particolare alle CeFi, dove lasci le tue crypto liquide o con vincolo fixed-term. In quel caso hai un interesse già definito a priori, sulla falsariga dei conti deposito o delle obbligazioni a tasso fisso.

Non essendo esperto in materia, probabilmente non ho usato il termine più appropriato :)
Non sei te ma sono tutti ad usare il termine staking per indicare ormai il "mettere delle cripto ferme in un punto e queste ti danno interessi".
Comunque capito, in quel caso è il 26%? Non so se cambia rispetto al p2p, in questo caso sapevo che il 26% era solo per marketplace italiani che fungono da sostituto d'imposta. Per quelli esteri era dal 23% al 43%.

Certo che è davvero "chiara" la legge a riguardo hehe.

Per lo staking inteso come "bloccaggio" non forzato di criptovalute in cambio di reawrd fornite in maniera non deterministica (random) sapete qualcosa? Per i casi in cui i reward sono forniti in maniera deterministica?
 
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Un aspetto che è meglio chiarire: la soglia è di 51.645,69€ ma è la giacenza dei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente, quindi non solo criptovalute ma tutte le valute estere possedute.
Inoltre per questo calcolo bisogna tenere in considerazione il valore delle criptovalute all'inizio del periodo di riferimento (quindi il 1 Gennaio dell'anno di riferimento).

Esempio:
A Gennaio 2020 hai acquistato 1 bitcoin col tasso BTC/EUR 40.000. A Marzo dello stesso anno converti in euro i 1 bitcoin al tasso BTC/EUR di 50.000 realizzando un valore aggiunto (plusvalenza) di 10.000 euro (1*50.000 – 1*40.000).
Se possiede solo quelli la plusvalenza non è fiscalmente rilevante in quanto i 40.000€ non superano la soglia di 51.645,69€.
Se invece hai anche 50.000$ depositati allora questi si vanno a sommare ai 40.000€ (convertiti al loro controvalore in euro al tasso del 1 Gennaio proprio come abbiamo fatto per le cripto) e siccome superi la soglia di 51.645,69€ dovrai pagare le tasse sulla plusvalenza, quindi sui 10.000€.
Se hai 60000 non hai una plusvalenza di 10000. La plusvalenza la fai quando la realizzi. Facciamo chiarezza.
Messaggio unito automaticamente:

Io attualmente ho somme che superano la soglia dei 50k e rotti, però a Gennaio 2021 il 90% di quello che possiedo valeva praticamente nulla o non esisteva nemmeno.
Inoltre ho tutto su wallet fisici, e non su CEXs, e non penso che poterò mai quelle somme a valuta fiat.
Bensì il mio piano e mettere tutto a rendita e prelevare gli interessi mensilmente, come se fosse uno stipendio. In quel caso immagino che il 26% debba essere pagato su quelle somme che ritiro periodicamente. Dico bene?

Dichiararne il possesso è buona cosa, perché metti al corrente il fisco dei tuoi averi, ma su quello non ci paghi proprio un bel nulla. Non genera profitto, come farebbe invece la vendita. Anche qui, dico bene?
 
Guarda @Valley, anche senza il magari so poco pochissimo :D

Quello che ho notato, cercando un parallelo tra l'exchange italiano e il conto trading di stampo "tradizionale", è che se il servizio ti fa da sostituto d'imposta (regime amministrato), tu non devi preoccuparti di nulla dal punto di vista fiscale, perché è l'exchange/banca che si occupare di versare per le le imposte, trattenendo la somma alla fonte. Bisognerebbe chiedere quindi a servizi italiani che permettono di acquistare cryptovalute se agiscono da sostituto d'imposta o se devi fare da te (regime dichiarativo): tra questi vedo The Rock Trading, young platform o Conio.

Riporto un'altra fonte che ho trovato alla ricerca di maggiori approfondimenti sull'argomento tassazione:
Bitcoin e criptovalute in dichiarazione dei redditi


In Italia però esiste una tassa sul semplice possesso di una somma: il bollo.

Chi ha un conto corrente si tiene sotto la famigerata soglia dei 5000€ (giacenza media); chi ha un conto deposito, se ne ha la possibilità, opera il "Salto della Quaglia", altrimenti è costretto a pagare lo 0,2% con minimo 1€ sul saldo contabilizzato all'ultimo giorno del periodo di rendicontazione.

Dal momento che, mi pare di capire, la criptovaluta sia considerata dal fisco "valuta estera", ecco che il bollo andrebbe a tassare la proprietà (sopra certi limiti), anche in assenza di realizzo plusvalenza. :)
il bollo si applica sui conti deposito/correnti a quanto so (potrei sbagliare) ad esempio su paypal non pago il bollo e nemmeno per le cifre in contanti quindi non penso vada pagato su un wallet di crypto
 
IVAFE è un bel pallino che più persone mi hanno citato. Questa penso che sulle cripto dovrebbe essere pagata se si supera la soglia. Discorso diverso se si parla di cripto investite ad esempio nel p2p, in quel caso si paga sempre (più le tasse sui profitti), così mi pare di aver capito.