Domanda Anonimato con Linux macchina virtuale su notebook

Iaruma-S

Utente Iron
21 Maggio 2021
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Vorrei aprire una discussione a riguardo appunto dell'anonimato con Linux in macchina virtuale su un notebook.
Precisamente ho letto sul volume 1 dell'Hacklog che su macchina virtuale l'anonimato è leggermente più compromesso poiché condivide l'ambiente con il sistema operativo del computer in questione. Ipotizziamo però di avere tra le mani un Macbook, quindi con MacOs; facendo il bootcamp tramite l'assistente e installando quindi windows su cui poi andremo ad installare linux su macchina virtuale la questione cambierebbe in termini di anonimato?
 
non e' che linux, con o senza macchina virtuale, di per se ti dia anonimato, eh.
Cosa ti serve di preciso ?
 
Qualche settimana fa a lavoro ci hanno avvisato di una "falla" su Vsphere(piattaforma di virtualizzazione cloud di vmware) riguardo una vulnerabilità che permette di connettersi ai server virtuali, passando per l'host tramite la porta 443(protocollo HTTPS).

Questo per dirti che le vulnerabilità e le falle si possono trovare ovunque.

Detto ciò tu puoi creare una scatola cinese con miliardi di Boot Camp e Vm, se l'Host è compromesso e vulnerabile(che esso sia una Lama in un rack o una VM in un pc Linux, Windows,Macos) hai poco da fare.

comunque sia credo tu abbia frainteso ciò che è scritto nel libro, in realtà la VM è totalmente isolata dall'host su cui gira, sei tu tramite le opzioni a scegliere se condividere i dischi, la rete , le risorse(quest'ultime le condividi sicuramente, altrimenti la macchina non gira) ed altro con l'host principale.

Altrimenti non si spiegherebbe il perché durante l'analisi di file compromessi/infetti o l'apertura di quest'ultimi si utilizzano le VM.
Poi esistono VM che isolano addirittura i programmi lanciandoli a loro volta all'interno spazi Virtualizzati.

per il resto quoto la domanda @kernelspace
 
non e' che linux, con o senza macchina virtuale, di per se ti dia anonimato, eh.
Cosa ti serve di preciso ?
Sì, però ricordavo di aver letto che comunque la macchina virtuale condivide l'ambiente del sistema operativo in cui essa è installata.
Quindi mi chiedevo se su un Macbook facendo un Bootcamp sarebbe stato più sicuro installare una macchina virtuale rispetto al sistema nativo del pc (ovvero macOS). Definisco "più sicuro" facendo un esempio pratico = in caso io compissi un'intrusione (di certo non all'FBI o grandi aziende) utilizzando TOR+VPN (pagata in bitcoin)+sistema Linux (Ubuntu o Debian), durante un'ipotetica indagine per il riconoscimento dell'attaccante sarebbe più sicuro (anche di poco) aver utilizzato un Bootcamp su un Macbook con la macchina virtuale rispetto all'installazione di essa (VM) direttamente su MacOS? Vorrei capire se c'è anche il minimo cambiamento in termine di anonimato facendo questa operazione.
 
Penso sia il caso di studiare un po di più, avere un sistema linux non ti rende anonimo, neanche il solo VPN+TOR;
Ci sono tante altre cose che dovresti sapere