Vorrei porre alcune osservazioni su quanto discusso.
2) La Sud Korea sta pensando a giorni alterni di fare la stessa cosa: un giorno dichiara che sta per bannare le cryptomonete, il giorno dopo si rimangia ciò che ha detto.
3) Anche l'India, proprio in queste ore, sta pensando di fare la stessa cosa.
Fortunatamente in Sud Korea ci sta fortissimo interesse da parte delle banche nell'adozione dei sistemi di pagamento Ripple, ciò non implica l'adozione di XRP ma fortunatamente, finchè permane la stretta tra banche SudCoreane e Giapponesi, possiamo stare tranquilli che nessun ban verrà messo in atto. Ovviamente non è pensabile di paragonare l'XRP a XBT, ma rimango tranquillo quanto si parla di industria crypto, perchè entrambe vengono contemplate nel paniere. Di conseguenza o tutte o nessuna. Tant'è vero infatti che Samsung (colosso sudcoreano) ha intenzione di introdursi nel mercato producendo chip per mining.
Sono certo, convinto, che l'India, in parte, ha bisogno del mercato cripto per riuscire ad evolversi come paese e di conseguenza, a mio avviso, non emetteranno nessun ban. La ragione è individuata nelle potenzialità stesse del mercato, volatilità fatti da parte! e sopratutto dimentichiamoci i puristi del bitcoin in certi paesi. Gli Indiani imprenditori hanno bisogno di diversificare il loro business non potendo più solo contare sull'industria metalmeccanica, chimica, diamanti e cose varie. Ultimamente l'India è diventata una grande produttrice ed esportatrice di software facendo leva anche sul mercato digitale/tecnologico. Aziende come TCS e Wipro
sono dotate di grandi imprenditori e ingegneri indiani, grazie alla rivoluzione economica del paese negli anni '80. Dopo un decennio e mezzo di crescita miserabile, l'India ha iniziato a liberalizzare la propria economia a metà degli anni '80, quindi è stata ben preparata quando il boom dell'IT ha aperto una finestra di opportunità. Anche le multinazionali americane hanno fatto la loro parte. Aziende come Citigroup, Motorola e Texas Instruments hanno dimostrato che l'India aveva buoni talenti software e gli imprenditori software indiani hanno colto l'occasione.
Il fatto che un paese in cui un'impresa privata su larga scala fosse in gran parte consistita nello sfruttamento delle opportunità di profitto aperte dai regolamenti che potrebbe creare così tanti imprenditori, è notevole. Ancora più notevole è che l'industria del software potrebbe diventare un catalizzatore per la crescita economica. Questi imprenditori provenivano da tutte le parti dell'India e dall'estesa diaspora indiana in America. Il software ha beneficiato di varie politiche volte ad aumentare le esportazioni. (sebbene nessuno fosse finalizzato al software). Tuttavia, la principale innovazione politica-vitale per la continua crescita del settore del software è stata anche involontaria. A differenza di molti altri aspetti dell'economia indiana, l'istruzione non era l'unica preoccupazione del governo federale (centrale). Per caso, alcuni stati, come il Karnataka, la cui capitale è Bangalore, è ora popolarmente (e erroneamente) considerata la Silicon Valley indiana, costituendo college privati di ingegneria. Questi collegi privati, che non guardavano allo stato per la loro sussistenza, risultavano un esercito di laureati in ingegneria intelligenti e avidi. La prospettiva di guadagnare uno stipendio decente attraverso una laurea in ingegneria ha attirato molti più giovani uomini e donne, a sua volta attirando altri "imprenditori accademici" per avviare nuove scuole. Una lezione da questa esperienza è essere aperti. Questa è la mia tesi per la quale l'india non effettuerà il Ban.
A supporto rilascio la mia fonte:
QUI
Sulla cina non commento, passerò per stupido e closed mind, ma non mi preoccupo per loro, li rispetto ma non mi sono simpatici, sono troppo chiusi, di conseguenza non mi importa di loro anche se valgono il 50% del mercato. Se vogliono fare il ban lo facciano. Io credo fortemente nelle potenzialità Europee/Asiatiche (cina esclusa
)
I recenti crolli, oltre che per colpa della Cina, sono dovuti all'abuso di investimenti da parte di neofiti o inesperti, colti dal FUD (nel cryptogergo) Ovviamente, un investitore tradizionale che punta sui classici 8% di ROI annuo, se apre una posizione e dopo una settimana vede un crollo del 20% nel suo portafoglio, diversificato o meno che sia, sta tranquillo che non farà mai HODL ma venderà subito e liquiderà accettando la perdita. Esattamente come chiunque voglia raddoppiare i risparmi e non sa nulla di Bitcoin e legge nei giornali che la cina ne ha vietato il trading...inizia a mangiarsi le mani ad avere paura e vende accettando di essere un imbranato. Il mercato ha perso 500 miliardi in questo calo...pochi? E' stata effettuata una seria pulizia, una correzione del prezzo e fatti fuori i noob.
Ora, sto affermando che i 500 miliardi persi sono solo dei cretini? NO, niente affatto.
Esiste una correlazione tra il calo del cryptomarket e dei mercati tradizionali. I grandi investitori diversificano il loro portafoglio e piazzano altrettanto grandi trader a manovrare le loro posizioni. Ovviamente, se io trader avessi in gestione il capitale di terzi ammontante milioni e milioni, non posso prendere il rischio di HODL perchè mi prenderebbero per co******. Inizierei a surfare sul calo portando a casa altri soldi. Si chiama operazione di Pullback, investire quando il titolo è sotto la media mobile (anche del 10%) e disinvestire quando torna pari allo 0%. Non necessariamente, se ci sta un crollo del -20% puoi investire e disinvestire al -10% e portarti a casa il 10%. Se il mercato è in rosso, non vuol dire che non ci sta speranza per fare soldi...anzi! E' inutile affermare che il mercato è morto....troppe volte è morto e troppe volte poverino morirà. Il Dow Jones ha perso 1.200 punti, sono veramente un casino. Quando il bitcoin ha toccato il suo massimo storico, esattamente anche i mercati tradizionali lo hanno fatto. Ricordiamo che esistono correlazioni tra valute fiat e crypto esattamente come tra stock e cryptoasset.
CNBC ha riportato che non esiste un'unico motivo o causa individuabile al crollo, probabilmente l'innalzamento dei tassi di interesse. Ragazzi il mercato è composto dal mondo e ogni cosa comporta ad una reazione. Se Apple inizia a far schifo (e lo è sempre stata schifosa) il NASDAQ ne inizia a risentire esattamente come chi è quotato insieme a lui. Se bitcoin ne risente, il cryptomarket ne risente automaticamente a prescindere dal fatto che ci siano o meno correlazioni fra monete perchè ci sarà sempre una correlazione: Sono cryptocurrencies.
Ora, perchè il crollo è stato così sanguinoso, le ragioni sono individuate nei motivi sopracitati da Jack, aggiungendo inoltre il fatto che ci sono sempre stati crolli in tutti gli anni in questo periodo (Gennaio-febbraio) e che i titoli hanno sempre ricominciato a navigare positivamente da Marzo.
BitFinex e Tether sono pura merd* (scusate l'espressione). BitFinex non ha motivo di esistere, è uno scambio che è stato già hackerato in precedenza, non capisco come possa essere ancora vivo. Tether è più merd* di Bitfinex, ora, spiegatemi la pazzo di utilità di una moneta ancorata al dollaro.
Per i pagamenti? Shit. esiste bitcoin per macropagamenti e XRP o XLM per micropagamenti finchè la situazione transaction fee di bitcoin non si stabilizza.
Spiegatemi il pazzo di motivo per investire in una cosa ancorata ad una cosa che si sta cercando di arginare.
E come se per eliminare il pane uso la pizza che sa di pane. WTF?!?
Questo messaggio rappresenta unicamente il mio modesto punto di vista.