Newsletter Netbreakers #11 - Epic Games sfida Apple e Google, Facebook consolida la sua piattaforma di messaggistica, Mozilla è in crisi

Ultima modifica:
Netbreakers - newsletter che analizza il mondo digitale
Numero 11 - Data 16/08/2020 - Made with for Inforge


1_OsSmEN1hfhkBuhwwS3hYpA.jpeg


test2.png
Oggi parliamo di:
  • Epic Games si schiera contro Apple e Google, Fortnite non è più disponibile su iOS e Android.
  • Facebook sospende da “News” le pubblicazioni strettamente legate alla politica.
  • Facebook comincia l’unione tra Facebook Messenger e Instagram Chat.
  • Facebook crea una nuova divisione interna chiamata Facebook Financial mirata a creare una piattaforma per i pagamenti digitali.
  • Un bug di Instagram preveniva la corretta cancellazione delle foto e dei messaggi.
  • Mozilla ha licenziato 250 persone e concentrerà i suoi sforzi per generare profitti.
  • Mozilla e Google rinnovano l’accordo sul motore di ricerca di default su Firefox.
Non ci si concede nemmeno una pausa per Ferragosto nella Silicon Valley, tante novità nella settimana appena conclusasi. La più rilevante e interessante vede Epic Games cominciare la sua battaglia ideologica (ma anche giudiziaria) contro Apple e Google, per ottenere più libertà nella pubblicazione e gestione dei giochi e delle applicazioni. Uno stunt ben architettato da Epic, persino con un video che riprende il messaggio pubblicitario “1984” creato da Apple per pubblicizzare l’arrivo del Machintosh.

Novità anche per Facebook che rinnova i suoi sforzi per unificare la sua piattaforma sotto vari aspetti, Bloomberg riporta la creazione di Facebook Financial che si occuperà di guidare tutte le mosse del social network blu dedicate ai servizi di pagamento e svilupperà Facebook Pay. Equalmente importante l’inizio della “fusione” anticipata nello scorso anno da Mark Zuckerberg dei servizi di messaggistica interni alle piattaforme di Facebook, infatti Facebook Messenger e Instagram Chat adesso sono una cosa sola, presto anche Whatsapp si unirà alla lista creando un enorme servizio di messaggistica cross-platform.

Infine brutte notizie in casa Mozilla, l’azienda è stata costretta a licenziare 250 persone, ufficialmente a causa del COVID la situazione finanziaria della compagnia non sarebbe delle migliori. Mozilla essendo alla ricerca di liquidità ha rinnovato l’accordo con Google, per circa 400 milioni di dollari, che permette a Google Search di rimanere il motore di ricerca di default su Firefox.




Qualcosa doveva succedere, la tensione era ormai palpabile, era impossibile ignorare i segnali lanciati da Tim Sweeney il CEO di Epic Games, la società creatrice di Fortnite, un business dal valore di 17 miliardi di dollari, su Twitter aveva chiaramente detto che si sarebbe battuto per gli sviluppatori di giochi di tutto il mondo, ormai stanchi e impotenti contro la “tirannia” di Apple. Sono mesi ormai che Apple è al centro di varie polemiche per come gestisce l’App Store in maniera poco trasparente nei confronti dei suoi possibili avversari, rendendo impossibile di fatto l’accesso al gigantesco mercato di iOS con i suoi 2 miliardi di dispositivi.
apple-fortnite-movie.jpg


Apple infatti ha impedito prima a Google con Stadia e poi a Microsoft con XBOX Game Pass di lanciare i loro servizi di cloud gaming su iOS a causa delle stringenti policy di Apple sul controllo delle applicazioni. Ma anche perché Apple non può ottenere dai servizi di Google e Microsoft la famosa “Apple Tax” del 30% sugli acquisti di questi due prodotti, visto che entrambe le parti adotterebbero la stessa politica di Netflix permettendo la sottoscrizione del servizio esternamente all’App Store.

Apple per anni ha ignorato il mercato dei giochi su iOS e su MacOS e solo recentemente ha introdotto Apple Arcade, un servizio di sottoscrizione che permette l’accesso a vari titoli sviluppati in esclusiva per iOS e senza microtransazioni.

Epic Games ha quindi deciso alla vigilia di una denuncia nei confronti di Apple di optare per un’uscita di scena in grande stile, grazie a come vengono gestiti i giochi su iOS e Android è stato possibile l’invio di una patch che introduceva un sistema di pagamento alternativo su entrambe le piattaforme, permettendo a Epic di “scontare” gli acquisti su Fortnite non pagando le “tasse” imposte dai due store. Apple e Google hanno risposto immediatamente rimuovendo Fortnite dall’App Store e dal Play Store.



Per questo Epic Games ha denunciato entrambe le aziende, citandole per danni e per abuso di posizione dominante, negli Stati Uniti. Epic ha quindi lanciato una campagna mediatica chiamata “#FreeFortnite” per coinvolgere i giocatori di tutto il mondo in quella che è ormai una lotta che coinvolge interamente l’industria del gaming.



Anche Google non è stata risparmiata da Epic Games, è stato reso noto infatti che l’azienda avrebbe impedito a OnePlus e a LG di implementare una versione speciale di Fortnite sui loro dispositivi. Google avrebbe chiesto a entrambe le aziende di rescindere l’accordo con Epic in quanto preoccupata dalla possibilità che l’azienda avrebbe potuto eludere l’uso del Play Store.

La Commissione Europea ha aperto un fascicolo riguardante l’abuso di posizione dominante da parte di Apple grazie al controllo sul suo store.


Facebook ha annunciato che bloccherà l’accesso alla sezione “News” a quelle pubblicazioni con chiare connessioni con gruppi politici americani, sarà permesso a queste pubblicazioni di effettuare advertising tramite la piattaforma pubblicitaria ma con le restrizioni applicate agli annunci politici. Facebook quindi ora definisce “le fonti di informazione” politica, come quelle possedute da una persona o entità con chiari fini politici o che persegue una carriera in politica. Facebook News è stato lanciato nel 2019 con la collaborazione di grandi publisher come The Wall Street Journal e BuzzFeed.

Facebook ha inoltre cominciato la fusione tra Facebook Messenger e Instagram Chat su iOS e Android. Già nel 2019, il CEO di Facebook Mark Zuckerberg aveva anticipato la decisione di unire i servizi di messaggistica posseduti dall’azienda permettendo l’invio di messaggi tra più piattaforme ma anche l’implementazione della crittografia end-to-end grazie al passaggio ad un’infrastruttura più moderna.

facebook-pay.jpg
L’integrazione ovviamente non si fermerà qui permettendo a Facebook di estendere anche ulteriori funzionalità come Facebook Pay. Per questo l’azienda ha formato una nuova divisione interna chiamata Facebook Financial o “F2” dedicata alla gestione di Facebook Pay e di Libra la cryptocurrency creata da Facebook. L’azienda mira ovviamente a scalzare gli altri sistemi di pagamento come Apple Pay, Google Pay e PayPal utilizzando la sua enorme base di utenza e la sua “trasversalità”.

Un po’ come per WeChat in Cina, si tratta di un enorme mercato per Facebook che potrebbe con facilità affermarsi come il più popolare sistema di pagamento in Europa e negli Stati Uniti.

Sempre che riesca a guadagnare la fiducia degli utenti, recentemente Instagram ha risolto un “bug” che impediva la corretta cancellazione dei files, fotografie ma anche chat dai suoi server mantenendole per più di un anno invece dei 90 giorni scritti nei Termini e Condizioni d’Uso.

Il bug è stato scoperto da un ricercatore di sicurezza Saugat Pokharei, che richiedendo una copia dei suoi dati tramite il tool ufficiale di Instagram “Download Your Information” si sarebbe accorto dell’incongruenza, l’azienda gli avrebbe consegnato files cancellati da più di un anno, il ricercatore è stato ricompensato con 6000$ e il bug sarebbe stato risolto. Più di un’azienda avrebbe avuto problemi in passato con la rimozione dei dati personali degli utenti, anche Twitter conservava per anni i messaggi privati degli utenti dopo la loro cancellazione.

Facebook ha introdotto il tool “Download Your Information” per tutte le sue piattaforme nel 2018 per rispettare il GDPR.


Mozilla ha annunciato il licenziamento di 250 persone, quasi un quarto della sua forza lavoro, Mitchell Baker il CEO dell’azienda ha commentato in un blog post, che la decisione per quanto dura era inevitabile perché la pandemia ha colpito duramente le fonti di guadagno dell’azienda. Mozilla quindi cesserà le sue operazioni a Taipei e dedicherà tutti i suoi sforzi a sviluppare prodotti che gli utenti desiderano e che garantiscano guadagni all’azienda.

main-desktop-browser-logos.png

Mozilla attualmente guadagna denaro tramite gli accordi con le compagnie che desiderano essere il motore di ricerca di default nel suo prodotto di punta, il browser Firefox. L’azienda ha accordi con Baidu in Cina e Yandex in Russia e anche in Europa e negli USA con Google, recentemente l’azienda a corto di liquidità avrebbe rinnovato l’accordo con Google per 400 milioni di dollari all’anno per altri tre anni.

Il 70% del fatturato di Mozilla dipende dall'accordo con Google, necessità che sarebbe dettata dal disperato bisogno di quest'ultima di evitare ulteriore scrutinio da parte dei governi.

Mozilla sta affrontando un periodo duro, dovuto non solo alla pandemia, che ha sicuramente accelerato quella che era una crisi sistemica dell’azienda, che ha visto ridursi anno dopo anno l’utilizzo del suo browser web (passando dal 25% del 2011 al 4% di market share nel 2020) e al fallimento dei suoi progetti più ambiziosi come il Firefox Phone e Firefox OS.

Baker ha confermato che l’azienda si concentrerà su Pocket, sul suo servizio VPN e le sue chat VR chiamate Hubs e nuovi tool per la “sicurezza e la privacy” degli utenti. Sarà fondamentale per la sopravvivenza dell’azienda raggiungere i suoi utenti dove sono già, oppure rischiamo che la volpe si estingua, in questo nuovo Google-centrico mondo.
 
Sembra un pò ridicolo che Fortnite, un gioco dove ha praticamente dominato nell'ultimo periodo, o meglio l'Epic Games sia riuscita a far emergere questa posizione dominante di Apple e Google sui mercati e oltre a questo sicuramente la tassa, a cui viene fatta menzione, sarebbe stata tranquillamente coperta da Epic.

Facebook Pay: Quanta possibilità possa avere FB per riuscire a "spodestare", non tanto Google Pay o Apple Pay, ma quanto PayPal che è dal mercato da molto più tempo con i suoi pregi e i suoi difetti? Inoltre mi chiedo se su Instagram ci siano altri bug potenzialmente dannosi per la privacy.

Certo la pandemia ha rovinato molte aziende e con dei tagli enormi e sembra che Mozilla rientri tra queste, un taglio così enorme si può interpretare solo come un segno negativo cioé siamo quasi a settembre e ci si deve chiedere come andrà a chiudere l'anno. Forse dovrebbero spingersi in altre direzioni?!
 
Cioè solo io trovo ridicola la logica "rivoluzionaria" che vuole portare avanti la Epic Games? Nel senso che se io (Google o Apple) ho la mia piattaforma, la mia gestione e per contratto stabilisco delle clausole di gestione sulle applicazioni per la disponibilità sul mio store, tu, che sei mio cliente, vorresti "dettare legge" su una mia creazione? Non so... è come se io odio il governo italiano e come protesta non pago le tasse ma creo un'agenzia delle entrate tutta mia.
 
E pensare che neanche troppo tempo fa, il massimo a cui potevo giocare al telefono era snake ahahahhaha

Assurdo quanto il mercato del gaming mobile, anzi, delle app per smartphone sia diventato così imponente.

Mi dispiace per Firefox, non ne avevo la più pallida idea prima, spero che riesca a tenersi a galla anche perchè ho bisogno del loro browser ora come non mai...

Tanto, a meno che la massa non si unisca, la questione Store di Apple durerà anni e anni, visto che con i loro mezzi possono prolungare il tutto anche all'infinito e allo stesso tempo continuare a esercitare il proprio monopolio.
 
Ultima modifica:
Sembra un pò ridicolo che Fortnite, un gioco dove ha praticamente dominato nell'ultimo periodo, o meglio l'Epic Games sia riuscita a far emergere questa posizione dominante di Apple e Google sui mercati e oltre a questo sicuramente la tassa, a cui viene fatta menzione, sarebbe stata tranquillamente coperta da Epic.

Infatti il punto non è pagare il 30% per un'azienda come Epic, il punto è il controllo sullo Store da parte sia di Apple sia di Google, cioè l'obbligo che gli sviluppatori hanno di dover passare dall'App Store per accedere al mercato iOS di 2 miliardi di dispositivi o di non accedervi proprio. E' questo il punto della questione.

Anche perché Steve Jobs copiò (quando lanciò l'App Store) la tassazione da Nintendo, Microsoft e Sony che chiedono appunto il 30% sulle vendite avvenute sulle loro piattaforme (fisiche e non), Nintendo ti obbliga persino a comprarti le cartucce fisiche da loro per dire. Quindi non è un discorso di soldi.

Cioè solo io trovo ridicola la logica "rivoluzionaria" che vuole portare avanti la Epic Games? Nel senso che se io (Google o Apple) ho la mia piattaforma, la mia gestione e per contratto stabilisco delle clausole di gestione sulle applicazioni per la disponibilità sul mio store, tu, che sei mio cliente, vorresti "dettare legge" su una mia creazione?

Tecnicamente la cosa succede da sempre per il mercato Console e nessuno se ne è mai lamentato (mica puoi fare i giochi per XBOX o Play Station senza passare per Microsoft e Sony), semplicemente EpicGames vuole sfruttare il concetto di Smartphone = Computer per liberalizzare il mercato iOS non passando più da Apple.

Come se per fare un download di un software dovessimo passare dal Windows Store solo perché usiamo PC Windows.

Tanto, a meno che la massa non si unisca, la questione Store di Apple durerà anni e anni, visto che con i loro mezzi possono prolungare il tutto anche all'infinito e allo stesso tempo continuare a esercitare il proprio monopolio.

No la Commissione Europea si pronuncerà sulla faccenda entro il 2020, le udienze cominceranno a Settembre, sicuramente qualcosa vedremo a riguardo a breve e prevedo che Apple banalmente cambierà qualche policy per permettere i servizi di Game Streaming (xCloud di Microsoft, Stadia di Google) e ridurrà il 30% di tassazione sui giochi magari abbassandolo al 15% come già avviene per i servizi di abbonamento come Netflix e Spotify, se i giochi vengono aggiornati per più di X anni per dire.