Epr: progetto nucleare italiano...

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jokky

Utente Silver
7 Marzo 2008
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Il meglio del meglio, ci compriamo dalla Francia. Ossia un reattore nucleare Epr, che produce scorie sette volte più pericolose delle altre centrali nucleari.

Le Monde ha rivelato ieri che Edf (Électricité de France) è “in fase di discussione avanzata†con il Governo italiano sul nucleare, e che sta formando una cinquantina di ingegneri e tecnici italiani a Flamanville, dove è in costruzione un reattore Epr, con l’idea di associarsi ad Enel per costruire Epr in italia.

Contemporaneamente Greenpeace Francia ha rivelato che le scorie dei reattori Epr sono sette volte più pericolose delle altre. Volendo possiamo anche andare a rivangare il fatto che proprio a Flamanville era stata ufficialmente riscontrata “un’inaccettabile mancanza di rigore†nel cantiere per costruire la centrale nucleare.

Greenpeace si rifà a un rapporto del 2008 di Posiva, un’impresa finlandese che si occupa della gestione di scorie radioattive. e a uno studio pubblicato nel 2004 da Nagra, l’associazione nazionale svizzera per lo stoccaggio delle scorie nucleari.

Il funzionamento del reattore Epr, dice Greenpeace Francia, prevede che il combustibile nucleare resti molto più a lungo nel reattore, e questo implica un “burn upâ€ÂÂ, un’usura e dunque una radiotossicità ben più alta rispetto ai reattori attuali.

Nè la Francia nè la Finlandia, dove si stanno costruendo reattori Epr, possiedono luoghi idonei a stoccare queste scorie, e non li possiedono nemmeno Regno Unito e Stati Uniti, che sono in trattative per la costruzione di un Epr, dice Greenpeace Francia. Figuriamoci l’Italia!

Greenpeace Francia ha girato in anteprima questi dati all’Herald Tribune, che ha interpellato il portavoce di Areva, multinazionale francese che opera nel campo dell’energia, soprattutto nucleare.

Ebbene, secondo Areva i calcoli di Greenpeace sono sbagliati. Le scorie Epr sono al massimo più radioattive “solo†del 15%.

Ora, siccome il Governo italiano pare intenzionato a installare siffatto gioiellino sul patrio suolo. C’è un’altra cosa da tener presente. I costi.

Il prototipo finlandese di Epr doveva costare tre miliardi di euro. Il conto è ormai salito a 5,5 miliardi. E siccome il cantiere è in ritardo di 36 mesi, l’operatore finlandese che ha acquistato il reattore chiede altri 2,4 miliardi di euro di danni.

Anche il cantiere francese di Flamanville è in ritardo. Il budget è cresciuto del 20% dal dicembre 2007, data del varo. E rischia di crescere ulteriormente: i ritardi provocano un ulteriore maggiore costo di un milione di euro al giorno.

Tutto questo in Francia. L’Italia scalcinata, patria dei cantieri infiniti, vuol mettersi sulla stessa strada. Fate un po’ voi…

Su Le Monde l’Italia vuol costruire un reattore Epr

Da Greenpeace Francia i reattori Epr producono scorie sette volte più radioattive delle altre centrali nucleari

Sull’Herald Tribune i reattori Epr e la pericolosità delle scorie radioattive

fonte: http://blogeko.libero.it/2009/litalia-vuol-costruire-un-reattore-epr-ha-scorie-7-volte-piu-radioattive-delle-altre-centrali-nucleari/
 
Compriamo energia elettrica da Francia, Slovenia, e altri paesi europei come facciamo tuttora a sto punto.


Poi non lamentiamoci perchè la bolletta dell'Enel è alta, che in italia si produce poca energia etc. etc.
 
io sono favorevole alla costruzioni di centrali nucleari in italia,la francia le sue centrali le ha vicino il confine italiano,se qualcosa va storto le radiazioni ci prendono in pieno...a sto punto ce le facciamo in casa nostra e non compriamo più l'energia dagli altri paesi..rischiare per rischiare...
 
R4z0r_Cr4$H ha detto:
io sono favorevole alla costruzioni di centrali nucleari in italia,la francia le sue centrali le ha vicino il confine italiano,se qualcosa va storto le radiazioni ci prendono in pieno...a sto punto ce le facciamo in casa nostra e non compriamo più l'energia dagli altri paesi..rischiare per rischiare...
 
Io sono del tutto contrario alla costruzione delle centrali nucleari perchè con la stesso investimento si potrebbe raggiungere in pochi anni la completa indipendenza energetica con il solare e l'eolico. In Germania più del 60% delle città sono totalmente indipendenti dall'energia prodotto con fonti non rinnovabili e noi in italia abbiamo il doppio di ore solari annue della Germania e quasi il 50% di forza eolica in più. Ci sono molti dei comuni di Bolzano e dintorni che sono già il 100% indipendenti dall'energia dell'enel, si producono energia con l'idroelettrico e il geotermico e pensate il 50% di questa energia la vendono all'enel perchèa loro superflua!! Stessa cosa capita in Puglia dove alcuni sindaci(più acuti) hanno pensato di incentivare la costruzione di pannelli solari sulle abitazioni e eolico sui monti, risultato vendono più del 30% dell'energia prodotta all'enel perchè anche a loro è superflua. Allora perchè se già funziona in alcuni paesi non può essere cosi in tutta Italia? Risposta: interessi politici nel comprare dalla Francia il nucleare.

P.S. Lo svantaggio del nucleare NON STA nel pericolo che succeda un incidente e si ammilino di contaminazione radiattiva tutti i paesi del nord. Questa è una scusa un po' egoista verso la natura e verso i popoli che non usano il nucleare. Perchè il vero rovescio della medaglia del nucleare è lo smantellamento delle scorie! Le scorie radioaativa hanno un costo di smantellamento elevatissimo e in più perdonoo la loro radioattività dopo circa 1000 anni!! E' unn inquinamento nettamente superiore a quello prodotto dai combustibili fossili ed un comportamente assolutamente egoista verso il nostro Pianeta
 
MrDarkest ha detto:
Io sono del tutto contrario alla costruzione delle centrali nucleari perchè con la stesso investimento si potrebbe raggiungere in pochi anni la completa indipendenza energetica con il solare e l'eolico. In Germania più del 60% delle città sono totalmente indipendenti dall'energia prodotto con fonti non rinnovabili e noi in italia abbiamo il doppio di ore solari annue della Germania e quasi il 50% di forza eolica in più. Ci sono molti dei comuni di Bolzano e dintorni che sono già il 100% indipendenti dall'energia dell'enel, si producono energia con l'idroelettrico e il geotermico e pensate il 50% di questa energia la vendono all'enel perchèa loro superflua!! Stessa cosa capita in Puglia dove alcuni sindaci(più acuti) hanno pensato di incentivare la costruzione di pannelli solari sulle abitazioni e eolico sui monti, risultato vendono più del 30% dell'energia prodotta all'enel perchè anche a loro è superflua. Allora perchè se già funziona in alcuni paesi non può essere cosi in tutta Italia? Risposta: interessi politici nel comprare dalla Francia il nucleare.

P.S. Lo svantaggio del nucleare NON STA nel pericolo che succeda un incidente e si ammilino di contaminazione radiattiva tutti i paesi del nord. Questa è una scusa un po' egoista verso la natura e verso i popoli che non usano il nucleare. Perchè il vero rovescio della medaglia del nucleare è lo smantellamento delle scorie! Le scorie radioaativa hanno un costo di smantellamento elevatissimo e in più perdonoo la loro radioattività dopo circa 1000 anni!! E' unn inquinamento nettamente superiore a quello prodotto dai combustibili fossili ed un comportamente assolutamente egoista verso il nostro Pianeta


Da me, vicino Napoli, ci sono i Campi Flegrei che hanno geyser e calore a non finire... Una centrale geotermica lì non sarebbe mica male?

Altro: Energia solare dato che il sole al sud non manca non verrebbe a costare tanto..

Le energie ci sono, sta a noi usarle...
 
the massakretor ha detto:
Da me, vicino Napoli, ci sono i Campi Flegrei che hanno geyser e calore a non finire... Una centrale geotermica lì non sarebbe mica male?

Altro: Energia solare dato che il sole al sud non manca non verrebbe a costare tanto..
Noi del sud ci troviamo meglio a finanziare opere incompiute.
 
MrDarkest ha detto:
Le scorie radioaativa hanno un costo di smantellamento elevatissimo e in più perdonoo la loro radioattività dopo circa 1000 anni!! E' unn inquinamento nettamente superiore a quello prodotto dai combustibili fossili ed un comportamente assolutamente egoista verso il nostro Pianeta

...perchè dietro le tutine da supereroi di Confindustria (il cui unico vero interesse è che la gente consumi) c'è forse altruismo/interesse per il futuro? E se anche risparmiamo X non dovendo più comprare l'energia dalla Francia (tralasciando i costi di smaltimento) pensate che la bolletta cali? Assolutamente no, come il prezzo della benzina quando il petrolio era a 150$ a barile e poi è tornato sotto i 50...Non dicano delle cazzate.
 
al sud più che al nord le opere iniziano ma al 98% non finiscono,solitamente si fermano al 10% dei fine lavori XD!Classico problema che non da scampo!
 
Si ma qui non si parla delle spese economiche, si parla di impatto ambientale! Veramente vogliamo lasciare un mondo cosi schifoso alle prossime generazioni?
 
R4z0r_Cr4$H ha detto:
io sono favorevole alla costruzioni di centrali nucleari in italia,la francia le sue centrali le ha vicino il confine italiano,se qualcosa va storto le radiazioni ci prendono in pieno...a sto punto ce le facciamo in casa nostra e non compriamo più l'energia dagli altri paesi..rischiare per rischiare...
oppure in austria,
con la bora ci arrivano prima a noi che a loroo
 
si, ma con le energie rinnovabili. Ok, nel trentino i comuni hanno il 100% di indipendenza al' enel, ma si parla di comuni di montagna che difficilmente arrivano a 1000 abitanti a testa. e le centrali idroelettriche fanno eletricità per tutta l'italia, non solo per loro.

Non si deve ragionare in locale, ma in visione nazionale
 
Tenete presente una cosa...è *impossibile* che un Paese acquisisca piena indipendenza energetica solo sfruttando energie rinnovabili a medio rendimento (eolico, solare, idroelettrico, geotermico). La Danimarca è il Paese con il maggiore impiego di energia eolica, ad esempio, in particolar modo off shore, ma pur facendo grandi investimenti sulle energie rinnovabili contano solo di soddisfare entro il 2025 la metà del fabbisogno energetico del Paese. E l'altra metà? Io sono favorevolissimo all'impiego delle energie rinnovabili a basso impatto ambientale. Ma purtroppo l'uso dell'eolico offshore richiede grandissimi investimenti e un grandissimo numero di pale, e ciononostante non basta a soddisfare l'intero fabbisogno energetico di un Paese industrializzato. E il solare di quarta generazione, sul quale sta lavorando il nostro premio Nobel per la fisica Rubbia (e all'estero), è ancora in fase sperimentale. Quindi ben venga l'impiego diffuso di eolico, solare, idroelettrico e geotermico (e sarebbe anche bene cominciare a investire per bene su queste energie). Ma bisogna tenere anche presente che queste energie, allo stato attuale delle cose, non potranno soddisfare tutto il nostro fabbisogno energetico. La restante parte come la soddisfiamo? E in caso di richiesta di energia superiore alla media, quell'energia da dove la prendiamo? Importando energia dai nostri Paesi confinanti come abbiamo fatto finora? Essendo fermamente contrari al nucleare e importando energia da Francia e Slovenia che la producono grazie al nucleare?

L'anno scorso abbiamo mandato qualche tonnellata di scorie nucleari da una centrale dismessa di vecchia generazione in Calabria in Francia. Abbiamo pagato noi il trasporto, e abbiamo complessivamente pagato 3 milioni di euro affinché si prendessero quelle scorie. 3 milioni di euro. La Francia come le ha usate? Semplice, ha estratto dalle scorie il materiale ancora utilizzabile (in media il 90% delle scorie nucleari si può estrarre nuovamente sotto forma di uranio o plutonio per alimentare i reattori nucleari, anche se è un processo relativamente costoso allo stato attuale) e il 10% non riutilizzabile è stato sottoposto a un processo di vetrificazione, facendo reagire le scorie con dei silicati ad alte temperature in modo da neutralizzarle. I prodotti di questo processo vengono poi usati nell'industria del vetro e della ceramica. In pratica, NOI paghiamo il trasporto delle nostre scorie in Francia, paghiamo l'industria nucleare francese affinché prenda le nostre scorie, loro trattano le nostre scorie per i loro fini, usandole per alimentare i loro reattori e per la loro industria, creano anche grazie alle nostre scorie nuova energia, e quindi noi compriamo quell'energia da loro, pagando nuovamente. Vi sembra un processo economico produttivo da parte nostra?

Ma come al solito la popolazione italiana è rimasta di 100 anni indietro dal punto di vista energetico. Quando si tratta per costruire un impianto eolico sulla terra ferma o offshore, ecco che le popolazioni locali insorgono perché dicono che è di impatto ambientale e brutto da vedere. Quando si tratta di costruire un reattore nucleare, ecco che le popolazioni locali insorgono paventando una nuova Chernobyl (il caso di Chernobyl è stato per fortuna unico al mondo, dovuto all'incompetenza degli addetti al reattore, che erano ingegneri elettronici invece che nucleari, a causa della mancanza di personale adatto, e fra l'altro su una centrale nucleare di prima generazione. Negli ultimi anni non mi è certo parso di sentire qualche nuova tragedia nucleare negli impianti di nuova generazione, che fra l'altro circondano anche tutti i nostri confini...). Quando si tratta per costruire una diga, ecco che i soliti ambientalisti che non vedono al di là della punta del naso (e intendiamoci, non sono contro gli ambientalisti anzi, essendo io per primo un ambientalista, ma alcuni hanno la miopia tale da pretendere che l'energia venga come manna dal cielo e si oppongono a qualsiasi progetto di costruzione di centrali energetiche sul territorio) tirano fuori proteste per l'impatto sulla flora e la fauna fluviale o lacustre. Ma poi tutti sono pronti a lamentarsi se la bolletta dell'Enel sale a causa dell'aumento del costo dell'importazione energetica da altri Paesi, dato che siamo un caso quasi unico nel mondo occidentale di vassallaggio e dipendenza energetica quasi totale dagli altri Paesi. E allora quando sento queste cose, penso fra me e me che la popolazione italiana si merita di pagare di più la bolletta dell'Enel, se non altro per l'ignoranza della sua popolazione e l'ostruzionismo alla costruzione di qualsiasi centrale energetica. Consideriamo che la Francia e l'Inghilterra creano una larga fetta della loro energia grazie al nucleare, e nessuno lì si è mai lamentato di avere una centrale vicino casa. Perché sanno che grazie a quella centrale loro pagano di meno l'energia e non sono sudditi energetici di nessuno.
 
essenzialmente hai individuato il problema...
si consuma troppo e l'energia non è mai abbastanza, ma la soluzione (che poi non lo è perchè non si fa nient' altro che aggravare il problema) non è costruire centrali atomiche di 10^n generazione è consumare di meno, d'estate invece che avere un clima invernale in casa o d'inverno un clima estivo ci si pianta gli alberi, si spengono le luci, bisogna cominciare a capire che abbiamo usato troppo e male le nostre risorse... se il mondo non ci sta dietro non possiamo distruggerlo...
entropia ed entalpia non sono solo calcoli termodinamici è vita reale!
 
La soluzione è sicuramente consumare di meno, e su questo non ci piove. Ma il consumo privato è solo una minima parte del problema. Non è spegnendo i computer o i riscaldamenti che si evita la costruzione di un qualsiasi impianto energetico. Il ragionamento alla base della filosofia della decrescita è ammirevole, e sotto molti punti di vista seguirlo nel privato è più che costruttivo. Ma bisogna capire che il grosso del fabbisogno energetico di un Paese industrializzato non è assorbito dai privati. È assorbito dalle industrie, e non si può dire a un'industria manifatturiera o del terziario di chiudere perché il suo fabbisogno energetico per tenere in moto le sue macchine o accesi i suoi pc non può essere soddisfatto. E inoltre c'è anche da tener conto del fatto che la rete energetica di un Paese industrializzato deve essere autosufficiente anche in casi imprevisti. E per quello non bastano i gruppi di continuità di grandi dimensioni, come ha dimostrato il black out nazionale di un paio di anni fa. Un Paese industrializzato deve avere gli strumenti per poter essere autosufficiente anche in casi di sovraccarichi di alimentazione, eccesso di richiesta o black out sulle linee elettriche che ci collegano ai Paesi confinanti. Questo vuol dire essere in grado di produrre energia di nostro in qualsiasi situazione. E questo fabbisogno energetico non può essere soddisfatto se non investendo sul nucleare e sulle energie rinnovabili anche nel nostro Paese. Quindi vada bene il risparmio energetico di massa, ma bisogna capire che quella è solo una piccola parte del problema, e che un Paese non può fare le sue scelte in campo energetico confidando nel buon senso del suo popolo.
 
si se le aziende/industrie devono produrre per esportare in mezzo mondo hanno bisogno anche dell'energia prodotta dalle mie sco*****e... se devono produrre per il fabbisogno cittadino vedi che tutto si ridimensiona... è una questione di quello che vuoi fare, son d'accordo con te che probabilmente il 100% del fabbisogno non riusciremo a coprirlo, ma cambiando testa possiamo evitare il suicidio.
 
si, ma la situazione energetica italiana è disastrosa e c'è bisogno di essere il meno possibili dipendenti da altri paesi.
 
Concordo con il discorso di BlackLight, ma mi chiedevo, non è impossibile riutilizzare le scorie al 100% ?
Per entropia, una parte di materiale dovrebbe risultare inutilizzabile, o sbaglio ?
 
e comunuqe, esiste un sasso vicino al nostro pianeta, disabitato, chiamato Luna.

potremmo trasferire le scorie lì, se solo il trasporto non si aggirerebbe sul miliardo
 
Per entropia, una parte di materiale dovrebbe risultare inutilizzabile, o sbaglio ?
no non sbagli! una parte di energia viene sempre "persa" (anche se non è il termine adatto) e va ad aumentare il grado di disordine.
 
weed ha detto:
si se le aziende/industrie devono produrre per esportare in mezzo mondo hanno bisogno anche dell'energia prodotta dalle mie sco*****e... se devono produrre per il fabbisogno cittadino vedi che tutto si ridimensiona...

Il discorso in realtà è più complesso...d'accordissimo all'utilizzo di prodotti a km 0 e allo sviluppo delle economie locali, ma una cosa è il latte o le uova a km 0 prodotti in locale. Altra cosa, infattibile, è una sede produttiva di FIAT, Intel o Parmalat in ogni angolo del territorio per soddisfare il fabbisogno di quel territorio. E in questi casi è normale che ci sia l'esportazione del prodotto. E in ogni caso, il trasporto della merce è solo la parte terminale della catena del valore. La maggior parte del fabbisogno energetico è proprio nel settore produttivo, nel fabbisogno di energia che può richiede una catena di montaggio, o tenere accesi tutti i pc in una grande azienda.

ma non avevamo votato no al nucleare?

Quel referendum credo che sia stato dettato dal bieco populismo dell'epoca. All'epoca del disastro di Chernobyl (sottolineo, unico grande disastro di una centrale nucleare documentato dalla storia, e che ci fu solo per le condizioni di incompetenza del personale dell'epoca), subito ci si affrettò in Italia a dire "volete che la stessa cosa succeda anche da noi?". Il popolino medio, ovviamente, ha detto di no. Caso unico in Europa. Il risultato? Che ora in Francia, Germania e Inghilterra hanno impianti di 3° generazione e costruiscono impianti di 4° generazione, possono produrre energia a basso costo sul loro territorio, mentre noi in Italia siamo fermi e importiamo l'energia che producono loro. Ribadisco che in ogni caso il nostro Paese non dovrebbe investire solo sul nucleare, ma anche su tutte le altre fonti rinnovabili. Abbiamo grandi potenzialità anche sul solare, sull'eolico offshore e sul geotermico, grazie al nostro territorio. E queste fonti vanno sfruttate -TUTTE-. Soprattutto in un clima di crisi economica come quello attuale. Il Great Deal di Roosevelt non aveva risolto la crisi del '29 lasciando che le aziende mettessero in cassa integrazione gran parte dei lavoratori, e dando finanziamenti alle aziende e alle banche invece che ai lavoratori rimasti senza lavoro. Come sta facendo in maniera bieca e ignorante il nostro Governo. Il Great Deal aveva fatto sollevare le sorti dell'economia americana creando nuovi posti di lavoro, e in questo momento abbiamo l'opportunità sia di creare tanti nuovi posti di lavoro, sia di creare una plusvalenza e un investimento per il futuro, con la costruzione di impianti di energia nucleare e da fonti rinnovabili. Questo, ovviamente, se vivessimo in un Paese occidentale illuminato e civile. Ma viviamo in un Paese in cui il Governo finanzia banche e aziende, cause della crisi, invece dei lavoratori, e in parallelo non crea nuovi posti di lavoro, e in cui la popolazione media si oppone ogni volta che gli devono costruire qualsiasi cosa sotto casa. W l'Italia.

V1R5 ha detto:
non è impossibile riutilizzare le scorie al 100% ?
Per entropia, una parte di materiale dovrebbe risultare inutilizzabile, o sbaglio ?

L'entropia in realtà misura il grado di irreversibilità di una trasformazione energetica. Comunque sì, ovvio che non tutto il contenuto delle scorie nucleari è recuperabile. Ma, come dicevo sopra, in Francia sono a lavoro su una nuova tecnologia che è già in fase relativamente avanzata. Riciclare ciò che è riutilizzabile nei reattori, e la parte non riutilizzabile viene sottoposta a un processo di vetrificazione, reagendo con silicati, e neutralizzata, per poi essere riutilizzata nell'industria del vetro e della ceramica. Purtroppo però la maggior parte dei governi ha deciso di investire poco su questa tecnologia perché troppo costosa, e sembra invece prediligere lo stoccaggio delle scorie in siti geologici a una certa profondità. Cosa che già si fa in America da un bel po' di tempo, e ovviamente senza conseguenze alcune, considerando l'isolamento radioattivo delle scorie e la grande profondità. Anche se io sono contrario a questa scelta. È una scelta che può andare bene a breve termine, ma non possiamo permetterci di riempire di scorie il sottosuolo terrestre per i prossimi decenni. È per questo che sono a favore di sempre più investimenti nel campo della ricerca sul nucleare, affinché si possano elaborare strategie meno costose per il recupero delle scorie, e rendere il nucleare davvero a impatto zero. Ma purtroppo qui in Italia siamo terribilmente in contro tendenza anche per quello che riguarda i fondi alla ricerca...W l'Italia...
 
forse non mi son spiegato bene, la mia critica era riferita a monte della produzione, a tutto quello che rimane per anni sui scaffali, a tutto ciò che rimane invenduto e diventa obsoleto, alla produzione smisurata e sconsiderata in nome del profitto, a tutto quello che non serve (e che ce lo spacciano come bisogno, ma questa è politica, sorvoliamo anche se un'analisi la meriterebbe). Elimina o fai tendere a 0, gli sprechi, lo scarto, non produrre milioni di televisori (esempio) da esportare fino in svezia e importare milioni di televisori svedesi, bisogna essere obiettivi questa è tutta energia che possiamo risparmiare! e vedrai che a conti fatti potremmo campare anche meglio senza far incazzare gli atomi :). il nucleare è il colpo di grazia. il nucleare serve a mantenere lo stato di cose attuale e che ci piacia o no ma ci sta distruggendo, stiamo pagando il prezzo di errori storici ma continuiamo perpetui ad errare.
C'è da prendere in considerazione anche il fatto che se decidessimo di passare al nucleare prima di poter usufruire di tale energia dovremo aspettare come minimo 20 anni e spendere miliardi di euro che potrebbero tranquillamente finanziare altre ricerche, ma non c'è la volontà di farlo è palese... ti faccio un esempio sciocco: con una centrale nucleare copri energeticamente una fabbrica, le case, le scuole, ma un'auto non la muovi, quindi che si fa? ancora benzina? con una tecnologia orientata ad altre forme di energia invece puoi ma sfortunatamente i soldi sono finiti per una centrale di "nuova" generazione (termine ridicolo tanto quanto termovalorizzatore).
concludendo il mio pensiero, quello che volevo far capire è che se fossimo più attenti potremmo godere di tutto in totale armonia con l'ambiente ma è sconveniente ai grandi capi!
 
Un articolo vecchio ma che calza a pennllo.
http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/ambiente/energie-pulite/rubbia-solare/rubbia-solare.html
 
Stato
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