Discussione La categoria di utente Internet più esposto al rischio di attacco informatico

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Netcat

Utente Jade
17 Gennaio 2022
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I casi mediatici fanno luce su molte compagnie popolate da personale inesperto che viene truffato da tecniche infime, come il phishing. Non importa che sia il login falso o l'e-mail contraffatta che ti invita ad installare un trojan spacciato per un'app legittima. Stiamo parlando della seconda categoria di utenti di Internet più esposti al rischio di attacco informatico, purtroppo non tutte le compagnie hanno tempo e risorse per formare il proprio personale a gestire questi rischi, con questi risultati. Ma se loro sono i secondi, allora chi sono i primi?

Le prime categorie di persone più esposte al rischio di attacco informatico, sono degli esseri con la pelle verde e il naso lungo, che vivono nel garage dei genitori. Questi esseri vivono intenzionalmente in modo parassitario, con un reddito annuale pari a 0€, e con una media scolastica pari alla sufficienza. Stiamo parlando, dei cheater nei videogiochi.

Questa categoria di utente, non può essere protetta da un software o da un consulente di sicurezza. Non può essere protetta da un software, perché rimuoveranno sistematicamente ogni ostacolo virtuale che si frappone fra loro e l'esecuzione di cheat, e non può essere protetta da un consulente di sicurezza perché non sanno cosa sia e cosa faccia, ma anche se lo sapessero, non potrebbero pagarlo.

Purtroppo l'utilizzo di cheat, nonostante suoni come un'attività estremamente fanciullesca, è praticata anche da adulti. Tempo fa, lessi alcune informazioni riguardanti dei cheat per i videogiochi di scacchi online, e secondo le statistiche di Google, l'età media dei giocatori di scacchi in tutto il mondo è di 30 anni. Questi cheat permettono sostanzialmente di simulare un bot che gioca a scacchi per te, contro il tuo avversario. Mentre il tuo avversario suda freddo e non si capacita di come ieri facevi schifo mentre oggi giochi alla perfezione, tu stai guardando il bot che gioca per te con un'aria ebete, tutto questo mentre mangi la ciambella rosa di Homer Simpson.

Nonostante l'alone di tristezza che questi utenti di internet possano infondere, io ritengo che siano dei poverini che meritano anche più di una mano, per uscire dal giro del cheating. Il cheating è un mercato nero a cielo aperto, perché la legge non impone delle pene nei confronti di chi "hackera un videogioco". Il cheater può essere definito come "lo script kiddie dei videogiochi", perché nel 99% dei casi, iniettano nel file .sav del loro videogioco preferito, degli script creati da altri coder. Di conseguenza, non sapendo neanche bene cosa fanno questi script, alcuni coder se ne approfittano per bindarli a crypto-miner, trojan o altre bravate simili. E a differenza di malware realizzati professionalmente per attaccare compagnie protette da un EDR, non c'è bisogno di avere particolari riguardi per attaccare un cheater, perché sono facilmente predisposti ad azzerare le difese di Windows a costo di eseguire i cheat. Il rischio più grave è coinvolto quando giocano dalla postazione dei genitori, esponendo così al rischio dati personali di lavoro. Mentre loro credono di poter barare contro gli avversari l'attaccante ha già fatto privilege escalation a TrustedInstaller e a quel punto può formattare System32 premendo Enter

Premetto che nel giocare ai videogiochi non ci sia niente di male, io stesso sono un fan della serie di Resident Evil. Privare queste persone del videogioco, secondo me non è un metodo funzionale per risolvere il loro problema. Oggi tendiamo a fare di tutta l'erba un fascio in ambito videoludico, i videogiochi non sono davvero un'intrattenimento "bamboccesco" se approcciati nel modo corretto, quindi privare una persona di un videogioco per me non ha molto senso. Il vero problema dei cheater, è la loro intenzione di voler barare, sfruttando script scaricati da fonti sconosciute, fonti che possono spacciare anche un payload generato a secco con msfvenom per un cheat. Ripeto, non serve alcuna accortezza da parte dell'attaccante per attaccare questi utenti, data la loro estrema ingenuità.

Compra a tuo figlio una Play Station. Non è impossibile, ma comunque estremamente difficile, caricare dei cheat su una Play Station, data la loro scarsissima disponibilità (la maggior parte dei cheat sono focalizzati sui videogiochi per PC, e non è un caso). La Play Station costa di meno, ha un ban rate più elevato nei confronti dei cheater rispetto al PC, e impedirà al tuo computer di ritrovarsi "misteriosamente" invaso da loschi individui che ti spiano con una shell o che ti ricattano con un ransomware.

Per quanto riguarda i cheater adulti invece, beh, mi dispiace dirlo, c'è decisamente uno squilibrio fra età mentale ed età biologica. Rifletti su quanto sono pericolosi i cheat, ne vale davvero la pena?
 
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