"II comparto narrativo rappresenta senza alcun dubbio il principale punto di forza del nuovo gioco di Rocksteady Studios. I presupposti parlano da soli: diversi anni dopo gli eventi di Batman: Arkham Knight, il potente Brainiac atterra con la sua Nave Teschio in quel di Metropolis con uno scopo preciso: conquistare la Terra e trasformarla nel suo pianeta d'origine, Colu.
La città scelta dal malvagio androide alieno non è frutto di una decisione casuale: è lì che operano gli eroi più potenti, i membri della Justice League; e la prima cosa che Brainiac fa è catturarli e corromperli nel profondo, riducendoli a obbedienti soldati privi di qualsivoglia inibizione, pronti a far rispettare il volere del loro nuovo padrone nella maniera più sanguinosa e violenta possibile. Una mutazione da cui non si può tornare indietro.
Alla luce di tutto ciò, Amanda Waller, direttrice dell'organizzazione governativa A.R.G.U.S., decide di recarsi ad Arkham e seleziona quattro criminali per formare una vera e propria squadra suicida da inviare a Metropolis. Del resto come lo si potrebbe mai chiamare un manipolo di malviventi fuori di testa, che vengono armati alla meglio e mandati ad affrontare metaumani virtualmente invincibili come Superman e Wonder Woman? Ecco, appunto, il concetto è chiaro.
La scelta della Waller ricade sulla folle Harley Quinn, il tiratore infallibile Deadshot, l'irrecuperabile Captain Boomerang e il potente mutante King Shark. Ai detenuti viene impiantata una micro-bomba nel collo (in realtà se la impiantano da soli, a vicenda, e già quella sequenza fa capire molto della scrittura di Suicide Squad: Kill the Justice League) che può essere azionata da remoto e dunque li obbliga a eseguire gli ordini anziché darsela a gambe una volta rimessi in libertà.
La cosiddetta Task Force X viene dunque condotta a Metropolis (sì, anche il viaggio è tutto un programma, specie per come si conclude) e lo scenario che si para di fronte ai loro occhi è di quelli che restano impressi: la gigantesca Nave Teschio di Brainiac si staglia all'orizzonte, mentre i suoi titanici tentacoli lambiscono ciò che resta di una città ormai in rovina, messa a ferro e fuoco dalle truppe al servizio del conquistatore alieno.
Truppe che, scopriremo ben presto, non sono altro che cittadini riconvertiti, trasformati in orribili mostri attraverso un processo spietato e irreversibile. Non che i componenti della Suicide Squad si sarebbero fatti problemi ad ammazzare persone comuni per raggiungere i propri scopi, sia chiaro, ma le circostanze implicano l'impiego di qualsiasi risorsa a disposizione; e Amanda Waller, per nostra fortuna (o per nostra sfortuna?), di risorse ne ha parecchie.
L'obiettivo è quello di uccidere la Justice League, dunque, ma non senza godersi il viaggio. Ottenere i mezzi e le capacità per riuscire ad ammazzare gente come Flash, Lanterna Verde, Batman e Superman non sarà semplice e i protagonisti del gioco dovranno muovere mari e monti, persino superare i confini del loro mondo per riuscire nell'impresa, nell'ambito di un viaggio che sul piano narrativo abbiamo trovato entusiasmante.
Se infatti gli eroi (o ex eroi) della Lega della Giustizia vengono resi nel gioco in una maniera bidimensionale, rinchiusi nei confini della loro moralità (o dell'assoluta mancanza di essa, dopo il trattamento Brainiac), i quattro protagonisti sono invee oro puro, videoludicamente parlando: caratterizzati in maniera magnifica, mai banali (e questo era difficile), sempre pronti a sorprenderci con trovate assolutamente fuori di testa, che bucano lo schermo e strappano risate.
Ci sono sequenze nella campagna di Suicide Squad: Kill the Justice League che possiedono un grado di epicità fuori scala, ma anche gag brillanti, una scrittura solidissima, situazioni inaspettate, azzardi che non ci si aspetterebbe di vedere in un prodotto su licenza ed espedienti visivi brillantemente rielaborati (vedi la tradizionale camminata di gruppo al rallentatore) che ribadiscono ancora una volta quanto dannatamente demenziale sia questa storia. Nel senso buono.
Naturalmente a pesare sono anche e soprattutto le interpretazioni, che nella versione nostrana vantano un doppiaggio in italiano che però non è esente da difetti. Diciamo subito che la Harley Quinn di Chiara Francese è un gioiellino, quanto di più vicino ci sia alla controparte americana di Tara Strong. Il Captain Boomerang di Francesco "Deacon" Rizzi è fantastico e subito dopo vengono le performance di King Shark, Amanda Waller, Pinguino, Gizmo, Flash e Superman, doppiato anche qui da Matteo "Nathan Drake" Zanotti.
Deadshot l'abbiamo purtroppo trovato fuori fuoco in molti dialoghi, ci sono momenti in cui funziona bene e altri in cui lascia interdetti, mentre la voce di Batman è difficile da salvare: dovendo sostituire una figura mitologica come Marco Balzarotti, che ha interpretato il Cavaliere Oscuro nella saga di Batman: Arkham nonché in tantissime produzioni animate, sarebbe stato il caso di scegliere qualcuno di altrettanto carismatico, e volendo c'erano diverse possibili opzioni.
Il doppiaggio italiano si colloca all'interno di un comparto audio di ottima fattura, ricco di effetti convincenti e supportato dalla colonna sonora rock firmata da Rupert Cross e Nick Arundel, che volendo trovate sulle piattaforme digitali e che vanta alcuni brani davvero potenti e significativi, come l'adrenalinico tema principale "Squad Up!".