No? Semplicemente non hanno fatto tanto scalpore esempio Replika:
Italy's privacy watchdog has moved to ban Replika, the AI "companion" app that's recently made headlines for being too sexual.
futurism.com
Per questo esiste l'authority appunto...non ci vedo niente di strano...
Funziona esattamente così, si apre un'istruttoria richiedendo chiarimenti però il garante ti chiede di non processare più indebitamente i dati degli utenti italiani. E' una richiesta legittima.
Non è censura, OpenAI poteva tranquillamente mantenere online ChatGPT se rispettava a priori tutte le prescrizioni e il GDPR.
No è molto più complesso di così, le F.A.Q non bastano per rispettare il GDPR (se leggi il comunicato stampa + la spiegazione nel primo post che ho inserito per questo motivo). Cambia il motivo per cui processano i dati (da esecuzione di contratto a legittimo interesse), danno strumenti per la rimozione degli stessi e deve esserci un modulo dedicato nella registrazione per bloccare gli utenti sotto i 13 anni. Funziona così.
Avere una Privacy Policy e rispettare gli standard dettati dal GDPR è ben diverso. Il GDPR prevede degli strumenti (esempio per fare il takeout dei dati personali degli utenti, la rettifica dei dati personali mostrati e così via).
Quando usi dati di milioni se non miliardi di persone per lucrare non vedo che libertà vada protetta. Come ho già scritto, in passato, le nostre istituzioni hanno ignorato questi rischi trovandoci poi in problematiche enormi. Vedi per dire l'uso dei cookies. Che tutt'oggi dopo ANNI è una rogna e non è ancora stato deprecato. Poi alla fine le multinazionali pagano poco questi problemi (forse nel caso di Facebook/Meta di più) ma molto meno per Google o Amazon (che di fatto fanno la parte del leone nell'universo dell'advertising online) e ancor meno Microsoft. E i problemi ricadono sugli utenti finali fruitori dei servizi e sui publisher minori.