Mah. Dico che condivido il fatto di seguire i propri sogni e quindi di scegliere la scuola che più ti si addice.
Io a 13/14 mi trovai davanti ad una scelta non tanto ardua: scelsi lo scientifico scienze applicate quasi ad occhi chiusi nonostante mio padre avrebbe preferito che frequentassi il tradizionale.
PRIMO ANNO
Dopo i primi mesi sembra andare tutto bene, solo italiano e geostoria erano le materie che più odiavo. Studiare l'Iliade e l'Odissea e passare il 90% delle ore di studio su quelle materie mi fece crescere l'odio verso queste discipline e chi le insegnava: sputare sangue su materie che non servivano a nulla e spendere il 10% del tempo su materie come matematica, fisica, chimica e informatica, dove peraltro ero abbastanza preparato (sì, ho un po' gonfiato le percentuali). Volevo tanto cambiare e andare a un itis
SECONDO ANNO: todo regular
TERZO E QUARTO ANNO
Nuovo prof di matematica (che andava molto a rilento)
Inglese: tutta letteratura e grammatica quasi zero
Nuova prof di italiano: il 3 fu di fuoco, il 4 di inferno.
Mi soffermo su quest'ultimo perché ci si mise in mezzo anche quello nuovo di storia e filosofia e una isterica di arte ("VOI SIETE UNA GENERAZIONE DI PIGRONI!!! NON LAVORATE!!!!!" fu quello che disse il primo giorno entrata in aula... ed era anche madre di famiglia) e niente... insufficienze a go go quell'anno. Volevo cambiare scuola e l'ipotesi itis tornò nella mia mente. Riuscii ad essere paziente e tutto per fortuna si risolse.
QUINTO ANNO
In quinto mi cambiarono italiano (la prof si trasferì vicino casa) e arte, ma la situazione studio non era molto diversa, solo il rendimento aumentò tutto di un botto. Maturità tutto OK.
Matematica e fisica non erano le mie materie preferite, ma ne nutrivo simpatia, solo che nell'arco del triennio avevamo un prof che non ci faceva fare nulla. Arrivavamo a giugno che ancora dovevamo fare più di metà programma, nel mentre studiavo matematica da autodidatta. Comunque ogni tanto confrontavo il programma di matematica mio con quello degli itis e la differenza è abissale
"mi sono confrontato con i liceali... ma com'è che noi abbiamo meno ore di loro e abbiamo fatto più argomenti??? Boh.. "
Chi è dell'itis sì, fa più argomenti, ma il come vengono affrontati farebbe ridere qualsisasi studente di uno scientifico.
Adesso sono all'università e mi trovo bene (per ora). Mi posso dire soddisfatto del percorso che ho intrapreso. Ognuno ha il suo percorso. Spaziare anche in materie non informatiche come matematica e fisica dà sempre un valore aggiunto (almeno per me è così). Poi sì, aver frequentato l'itis sempre con la passione dell'informatica è sempre una buona scelta, ma io ringrazio il cielo per non aver cambiato istituto. L'informatica al liceo l'ho sempre studiata da autodidatta anche se non in maniera intensiva, ma ora mi trovo in alcune materie con parte del lavoro già fatto (diciamo un misero 15% che è sempre un bel po'). Ero partito con un approccio con l'informatica: programmare e programmare imparando a memoria le istruzioni e gli algoritmi. Ora invece ho capito che tutto si basa su ragionamento, ottimizzazione, risoluzione di problemi sempre nuovi ed astrazione a non finire.
Io a 13/14 mi trovai davanti ad una scelta non tanto ardua: scelsi lo scientifico scienze applicate quasi ad occhi chiusi nonostante mio padre avrebbe preferito che frequentassi il tradizionale.
PRIMO ANNO
Dopo i primi mesi sembra andare tutto bene, solo italiano e geostoria erano le materie che più odiavo. Studiare l'Iliade e l'Odissea e passare il 90% delle ore di studio su quelle materie mi fece crescere l'odio verso queste discipline e chi le insegnava: sputare sangue su materie che non servivano a nulla e spendere il 10% del tempo su materie come matematica, fisica, chimica e informatica, dove peraltro ero abbastanza preparato (sì, ho un po' gonfiato le percentuali). Volevo tanto cambiare e andare a un itis
SECONDO ANNO: todo regular
TERZO E QUARTO ANNO
Nuovo prof di matematica (che andava molto a rilento)
Inglese: tutta letteratura e grammatica quasi zero
Nuova prof di italiano: il 3 fu di fuoco, il 4 di inferno.
Mi soffermo su quest'ultimo perché ci si mise in mezzo anche quello nuovo di storia e filosofia e una isterica di arte ("VOI SIETE UNA GENERAZIONE DI PIGRONI!!! NON LAVORATE!!!!!" fu quello che disse il primo giorno entrata in aula... ed era anche madre di famiglia) e niente... insufficienze a go go quell'anno. Volevo cambiare scuola e l'ipotesi itis tornò nella mia mente. Riuscii ad essere paziente e tutto per fortuna si risolse.
QUINTO ANNO
In quinto mi cambiarono italiano (la prof si trasferì vicino casa) e arte, ma la situazione studio non era molto diversa, solo il rendimento aumentò tutto di un botto. Maturità tutto OK.
Matematica e fisica non erano le mie materie preferite, ma ne nutrivo simpatia, solo che nell'arco del triennio avevamo un prof che non ci faceva fare nulla. Arrivavamo a giugno che ancora dovevamo fare più di metà programma, nel mentre studiavo matematica da autodidatta. Comunque ogni tanto confrontavo il programma di matematica mio con quello degli itis e la differenza è abissale
"mi sono confrontato con i liceali... ma com'è che noi abbiamo meno ore di loro e abbiamo fatto più argomenti??? Boh.. "
Chi è dell'itis sì, fa più argomenti, ma il come vengono affrontati farebbe ridere qualsisasi studente di uno scientifico.
Adesso sono all'università e mi trovo bene (per ora). Mi posso dire soddisfatto del percorso che ho intrapreso. Ognuno ha il suo percorso. Spaziare anche in materie non informatiche come matematica e fisica dà sempre un valore aggiunto (almeno per me è così). Poi sì, aver frequentato l'itis sempre con la passione dell'informatica è sempre una buona scelta, ma io ringrazio il cielo per non aver cambiato istituto. L'informatica al liceo l'ho sempre studiata da autodidatta anche se non in maniera intensiva, ma ora mi trovo in alcune materie con parte del lavoro già fatto (diciamo un misero 15% che è sempre un bel po'). Ero partito con un approccio con l'informatica: programmare e programmare imparando a memoria le istruzioni e gli algoritmi. Ora invece ho capito che tutto si basa su ragionamento, ottimizzazione, risoluzione di problemi sempre nuovi ed astrazione a non finire.